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Premio internazionale Rotary Club di Parma “Giuseppe Verdi”

Nel 1983 l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, d’intesa con il Rotary Club di Parma, ha dato vita a un premio biennale per stimolare la ricerca d’argomento verdiano.

Il Premio internazionale Rotary Club “Giuseppe Verdi” viene conferito non a un lavoro già pronto o pubblicato, ma a un progetto di ricerca da sviluppare grazie alla copertura finanziaria assicurata dal premio stesso e alla disponibilità documentaria offerta dall’Istituto.

In questo modo la partecipazione viene assicurata a chiunque sia in grado di offrire un’idea di ricerca organica, e sostenuta da una documentazione opportuna e da una seria prospettiva di sviluppo.

Il premio Giuseppe Verdi si inserisce coerentemente nelle finalità del Rotary In­ternational fondato a Chicago nel 1905 e impegnato, fin dalle ori­gini, sui temi umanitari e culturali a favore anche delle giovani generazioni. L’obiettivo del Premio infatti non è dare riconoscimenti a noti studiosi, bensì sostenere percorsi di ricerca innovativi e for­nire opportunità di studio a giovani ricercatori qualificati.

La collaborazione tra il Rotary Club e l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani si concretizza anche aldilà delle risorse messe a disposizione, poiché la commissione incaricata di giudicare il lavoro meritevole del premio è formata in egual misura da entrambe le parti.

Ogni ricerca si concretizza con la presentazione di uno studio monografico completamente inedito

In oltre trent’anni di vita il Premio ha visto e continua a vedere concretizzarsi in volumi i progetti vincitori, che in alcuni casi sono divenuti nel tempo veri e propri punti di riferimento degli studi verdiani.

1983 – Markus Engelhardt, Verdi und andere. “Un giorno di regno”,“Ernani”, “Attila”, “Il corsaro” in Mehrfachvertonungen
1985 – Roger Parker,“Arpa d’or dei fatidici vati”. The Verdian patriotic chorus in the 1840’s
1987 – Marco Beghelli, La retorica del rituale nel melodramma ottocentesco
1989 – Knud Arne Jürgensen, The Verdi ballets
1991 – Roberta Montemorra Marvin, Verdi the student – Verdi the teacher
1993 – Dino Rizzo, Verdi filarmonico e maestro dei filarmonici bussetani
1995 – Olga Jesurum, Le scenografie verdiane tra due secoli: “ieri e oggi”
1997 – Damien Colas, Verdi et le rythme de la langue française, des “Vêpres siciliennes” à “Don Carlos”
1999 – Gloria Staffieri, Il grand opéra di Meyerbeer e la produzione verdiana degli anni Quaranta-Cinquanta.
2001 – Alessandro Di Profio, Verdi al Théâtre Lyrique di Parigi (1863-1869): “Rigoletto”, “Violetta”, “Macbeth”, “Le Bal masqué”
2003 – Susan A. Rutherford, Verdi, Opera, Women
2005 – Clemens Risi, Verdi und die Musiktheatrale Darstellungpraxis seiner Zeit
2007 – Ugo Piovano,“Io non so scrivere per Gueymard”: Verdi e la vocalità del Grand-Opéra
2009 – Carlo Cenciarelli, Verdi and digital media
2011 – Gaia Valeria Varon,“Un ben appropriato strumentale”. Orchestrazione e drammaturgia in Verdi
2013 – Nicola Usula, Verdi e la cabaletta: storia di un amore tra passione e tabù
2015 – Francesca Vella, Listening to Verdi, 1840-1930
2017 – Anna Giust,Verdi, Pietroburgo, 1862: uno studio sulla ricezione della “Forza del destino”
2019 – Vincenzina Ottomano, Nell’officina poietica di Verdi: studio sul processo compositivo di “Falstaff”

2023 – SIEL AGUGLIARO, «ADDIO VALLE DI PIANTI».GIUSEPPE VERDI E L’IMMIGRAZIONE ITALIANA NEGLI STATI UNITI (1861-1901).

1983 – Markus Engelhardt, Verdi und andere. “Un giorno di regno”,“Ernani”, “Attila”, “Il corsaro” in Mehrfachvertonungen
1985 – Roger Parker,“Arpa d’or dei fatidici vati”. The Verdian patriotic chorus in the 1840’s
1987 – Marco Beghelli, La retorica del rituale nel melodramma ottocentesco
1989 – Knud Arne Jürgensen, The Verdi ballets
1991 – Roberta Montemorra Marvin, Verdi the student – Verdi the teacher
1993 – Dino Rizzo, Verdi filarmonico e maestro dei filarmonici bussetani
1995 – Olga Jesurum, Le scenografie verdiane tra due secoli: “ieri e oggi”
1997 – Damien Colas, Verdi et le rythme de la langue française, des “Vêpres siciliennes” à “Don Carlos”
1999 – Gloria Staffieri, Il grand opéra di Meyerbeer e la produzione verdiana degli anni Quaranta-Cinquanta.
2001 – Alessandro Di Profio, Verdi al Théâtre Lyrique di Parigi (1863-1869): “Rigoletto”, “Violetta”, “Macbeth”, “Le Bal masqué”
2003 – Susan A. Rutherford, Verdi, Opera, Women
2005 – Clemens Risi, Verdi und die Musiktheatrale Darstellungpraxis seiner Zeit
2007 – Ugo Piovano,“Io non so scrivere per Gueymard”: Verdi e la vocalità del Grand-Opéra
2009 – Carlo Cenciarelli, Verdi and digital media
2011 – Gaia Valeria Varon,“Un ben appropriato strumentale”. Orchestrazione e drammaturgia in Verdi
2013 – Nicola Usula, Verdi e la cabaletta: storia di un amore tra passione e tabù
2015 – Francesca Vella, Listening to Verdi, 1840-1930
2017 – Anna Giust,Verdi, Pietroburgo, 1862: uno studio sulla ricezione della “Forza del destino”
2019 – Vincenzina Ottomano, Nell’officina poietica di Verdi: studio sul processo compositivo di “Falstaff”

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