Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Emilia Morosini, [20/12/1847]

Data

Data
[Parigi, 20 dicembre 1847]

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte, con busta.
Sulla busta, di mano di Giuseppina Morosini, a penna: «Da Parigi / parla del ballo all’Opéra»; sotto, a matita, di altra mano: «1847»

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Ms
Collocazione
Casati CA 8092

Indirizzo (busta)

Italie / Nobil Sig.a / Emilia Morosini / Contrada del Monte Casa Belotti / Milano

Timbri postali

(D.S.) PARIS (D.S.)/23/DEC/47
Milano/25 DIC.

Trascrizione


     Ho tardato due giorni a rispondere alla car sua perché speravo di poter veder personalmente Erard ma Egli si ostina di star in campagna e non potrò vederlo che verso la metà della settimana.
     Ho parlato a lungo col suo agente e mi ha fatto vedere tutti i cembali cugini fratelli di quello che Ella ha visto da Prestinari. È veramente uno dei più grandi e dei più buoni ed è a buonissimo prezzo. Qel cembalo è stato comprato al 15 Novembre scorso (io stesso ho visto il libro mastro) ed è stato pagato 2660 franchi in Parigi; se si aggiungono le spese di trasporto e dazio che non sono piccole, e tante altre di fachinaggio, d’accordatura etc etc... ne bisogna convenire che Prestinari non guadagna forse 100 franchi. La prego però di non dire ch’Ella è istrutta di queste cose. L’agente d’Erard non è autorizzato di fare maggiori facilitazioni, e m’ha soggiunto che Erard stesso non potrà farne su quei cembali ma che s’io volessi aspettare un’altra fabbricazione di nuovi cembali che riuscirebbero egualmente buoni e forse anche migliori Erard forse potrebbe facilitare nel prezzo, e farne fare anche uno con maggior cura – 
     S’Ella adunque è disposta aspettare qualche mese si potrà ottenere una diminuzione che le saprò dire quando vedrò Erard, se no io la consiglio di prendere quello di Prestinari: non è certamente caro –
     Ho di novità Dica alla Carolina che jeri ho sentito dalla tanto celebre, celeberrima, celeberrissjssssssssima orchestra del conservatorio la Sinfonia di Beethoven in do minore. L’adagio lo suonano un po’ meglio che non lo suonavamo noi quantumque con buona licenza d’Habeneck un po troppo presto. Il minuetto fà grande effetto; e l’ultimo tempo un fracasso del diavolo, quasi più di quello che faccio io, che è tutto dire –
     Ho visto l’altra sera il primo ballo all’Opéra. È la cosa la più indecente che si possa vedere! Ieri sera ho visto quello dell’Opéra comique altrettanto e peggio... –
     Se non fossero le tre ore le direi tante cose ma la posta chiude e le stringo tanto tanto le mani e la prego di ricordarsi di un amico sincero. Mille cose a tutta la sua famiglia, a Fava, ed a Toccagni, che non mi scrive mai...
                                                                                                      Suo aff.
                                                                                                     G. Verdi

P. S. Qualumque sia la sua determinazione sul cembalo non le rincresca scrivermi due parole almeno.
 

Note

La data si ricava dal riferimento di Verdi al concerto visto il giorno prima al Conservatorio di Parigi, che avvenne il 19 dicembre 1847.

Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 64-65, n. 19