Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Arrigo Boito, 17/02/1889

Data

Data
Genova, 17 febbraio 1889

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Sanremo]

Tipologia

Minuta di lettera

Descrizione fisica

Quattro facciate scritte, numerate da 58 a 61.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                                         Gen. 17 Feb. 1889
Car. Boito,

     Scrivo all'azzardo, ma certo che v'arriverà questa mia.
     Spiacemi distogliervi, anche per pochi minuti, dai vostri lavori, ma sento il bisogno di parlarvi di quel tal... Giubileo che trovo inutile e senza possibile buon risultato.
     Mettiamo da parte il mio Io, la mia modestia, il mio orgoglio e tutto il resto; e domando:
     Cosa farete in quella sera 17 Nov.? Un concerto con diversi pezzi d'opere?
     Dio eterno! Che meschinità! Rappresentazioni di alcune opere? Ma allora, per dare un significato a queste rappresentazioni, si dovrebbe eseguirne almeno tre o quattro: la prima, l'ultima, ed un'altra fra queste due. Non sarebbe Di queste due l'esecuzione non sarebbe difficile, ma difficile e costosa la prima, per la quale sarebbero necessarie quattro prime parti (che sapessero anche cantare) e tutte le pri mise en scène e tutte le prove come di opera nuova. Ed il [...] risultato? Figuratevi se il nostro pubblico, con tendenze tanto diverse di quelle di 50 anni fa, potrebbe aver la pazienza di ascoltare i due lunghi atti dell'Oberto! O si annojèrebbe cortesemente in silenzio (cosa sempre umiliante), o manifesterebbe le sue disapprovazioni! Allora In questo caso non sarebbe più una festa, sarebbe uno scandalo.
     Per l'altro progetto d'una sottoscrizione per di fondare un'istituzione in perpetuo, con sottoscrizione nazionale,
          Domando ancora:
Quale somma si potrebbe raccogliere? Una somma piccola non potrebbe servire che a dare uno dei soliti premi di concorso che non giovano di nissun giovamento né all'arte, né al premiato. Una somma che potesse essere veramente utile (difficile a raccogliersi in questi momenti tanto critici) dovrebbe essere vistosa, molto vistosa da onde formare un capitale il cui frutto fosse sufficiente a soccorrere un giovine nel suo primo esperimento in teatro. — E qui, quante difficoltà s'affacciano!
1.° Garantire l'impresario del valore dell'opera.
2.° Garantire il Maestro per la buona esecuzione.
Per riuscire a questo non vi sarebbe altro modo (non sicuro del resto) che nominare una Commissione, anzi due. L'una per esaminare la poesia. L'altra per esaminare la musica. Facile trovar la prima ed io indicherei subito: Boito ed altri due. Più difficile la seconda: ancora Boito... e poi? Inoltre, queste Commissioni dovrebbero assumersi l'ingrato e difficile incarico di vegliare severamente sulla mise en scène e sull'esecuzione musicale, in modo che l'impresario non potesse far rappresentare l'opera come un pis-aller, col solo scopo d'intascare dell una somma convenuta qualunque.
     E qui sorge un'altra questione: Dove si rappresenterebbe l'opera? A Milano? – Ma facendo se è per sottoscrizione nazionale, perché per es. i romani non potrebbero pretenderla a Roma, i napoletani a Napoli... e via via...?
               Quante difficoltà! Finisco. Concludo col dirvi quello che dissi a Giulio fino dai primi del Novembre passato: che questo Giubileo, oltre essere sommamente spiacevole per me, non è utile né pratico.
Se voi siete del mio parere della mia opinione, in
Se voi siete della mia opinione, nella prima adunanza che terrete, voi con autorità maggiore degli altri come Maestro e come Poeta, fate in modo che si metta tutto tranquillamente in silenzo, senza lasciare appiglio di ritornarvi su, e farete opera buona.
     S'intende che questa lettera è riservata. Non vi è nulla che io non potessi dire altamente, ma è inutile che io faccia sentire ancora su questo la mia voce su questo fatto. Scusate V'ho perdere se V'ho fatto perdere un po' di tempo e me ne duole. Scusate. Addio. Coi saluti di Peppina vi stringo le mani.
                                                                                                               Af.
                                                                                                          G. Verdi

Note

In "Copialettere" di Giuseppe Verdi, vol. IV, pp. 58-61.
Per la versione definitiva viaggiata v. link a fianco.

Posseduto Insv