Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Arrigo Boito, 10/01/1881
Data
- Data
- Genova, 10 gennaio 1881
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- Milano
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte, con busta affrancata (50 cent.).
Sulla busta in altro a destra, a penna, di altra mano: «10. Genn. 81». Segnature a matita su ogni facciata. Timbri dell'Istituto nazionale di studi verdiani.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-PAi
Indirizzo (busta)
- Arrigo Boito / I. Principe Umberto / Milano
Timbri postali
- GENOVA / 10-81 / 7 S
MILANO [11] / [01] / [81]
Trascrizione
Gen 10 del 1881
Car Boito
Le due lettere raccomandate colle varianti m’arrivano a puntino – Coi quattro versi “S’inalba il Ciel... et. finirò il primo pezzo che si può dire anzi finito.
Bene i pochi versi aggiunti nella Scena seguente fra Andrea e Gab: – Il Duettino temo riesca lungo e troppo forte. Io desidererei proprio in questo momento qualche cosa di calmo di solenne, di religioso. Si tratta di un ma trimonio. E un padre che benedice i suoi figli adottivi. Io non amo molto il ritmo 8rio causa quelle maledette due note in levare [sol puntato croma, do biscroma, stanghetta, mi croma] % ma io le. . eviterò, e per non perdere tempo mi metto a far subito questo Duetto sui quattro versi di Andrea
Vieni a me ti benedico
............................
............................
............................
Io impasticcierò intanto altre quattro parole per Gab: onde andar avanti nel lavoro, finché arrivino i suoi versi. – Bastano quattro versi per ciascuno. – Per spiegarmi meglio, vorrei che Gab: potesse dire la sua strofa in ginocchio; quindi qualchecosa di religioso. Oltre che questo, parmi, non guasti nulla; questa calma, e quella delle Scene seguenti, gioverebbe a far saltar fuori meglio il trambusto del Finale – Ella mi dice che il Duettino attac cherebbe dopo i versi sciolti... Tutti? A me pare che il Duettino dovrebbe attaccare dopo “In terra e in ciel... oppure dopo
“Ma non rallenti amore
La foga in te de cittadini affetti
aggiustando, s’intende, le rime e i versi come crederà... S’Ella poi crede, potremo far dire
“Il doge vien Partiam
.....................................
Fiesco in Andrea
dopo il Duettino durante lo squillo delle Trombe, o il Coro de Cac ciatori.
Tutte le altre varianti benissimo, e bellissimo il Rec: del veleno. – Forse ci troveremo un po’ imbarazzati, come posizione scenica, alle parole d’Amelia
“O Doge (o padre)
Salva l’Adorno tu...
Come dirà queste parole?... sotto voce al Doge?... non sarebbe troppo bello... Ma queste sono inezie, che si aggiustano con un movimento di scena, o con una parola.
Coraggio dumque mio caro Boito, mi faccia questi quattro versi ottonarj per Gabriele. Non più di quattro versi ciascuno. Bastano. Li mandi al più presto. Io intanto lavoro...
I saluti anche per mia moglie
G. Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
Originale
Bibliografia
Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, n. 18, pp. 33-34
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Giuseppe Verdi a Arrigo Boito, 10/01/1881
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