Condussi l'altro giorno la
Peppina a Genova, ed io sono
quì di ritorno, per finire, se
è possibile, il mio baracchino
così detto Ospedale. Sono tali
e tanti i dettagli che non si
finisce mai! Ed ora per di
più abbiamo neve (20 cent.) ed
acqua. Che guignon!
Io lascerò S.t Agata Lunedì
passando per Milano onde
aggiustare alcune cose colla
nuova Ditta Ricordi-Erba,
e Mercoledì sarò di nuovo a Genova.
Se nel discorso Reale non vi fosse un po' di posa, un po' di fanfaronismo, e tante altre cose di troppo sarebbe un bel discorso. Voglia il Cielo che si arrivi a qualche cosa di pratico ed utile, e non ci arrivi qualche malanno in Affrica! Io ho un vero spavento di quei barbari, e più di quelle tribù che vengono a noi. Io mi fiderei più di Ras Alula.
Godo sentire buone parole sulla vostra salute. Noi potressimo dire quasi lo stesso se la Peppina non fosse tormentata dalle gambe. Vale a dire non è tormento, ma una debolezza che le impedisce quasi di fare due passi.
Addio, Addio. State sempre sano e dateci frequenti vostre notizie.