La Peppina va sempre
migliorando, ma adagio
adagio, colpa certamente la
stagione che non può essere
più scellerata.
In quanto alla Sig.a Negroni
come vi dissi, non poteva
rifiutarmi di darle una
lettera per Voi. Capisco
che sarà per voi una seccatura!
Ma voi fate pure quello
che credete senza badare
a questa specie di raccomandazione
mia.
Furono quì l'Impresario
della Scala e Giulio
Ricordi portanti una lettera
con molte firme
per domandarmi Otello.
Io risposi loro che Otello
non era completamente
finito, e Se lo finirò
lo darò alla Scala, sempre
che vi siano elementi
adatti. Nissun impegno stabile.
Al Direttore dell'Opéra di
Parigi dissi che Otello era
scritto in buoni versi Italiani
che io ho cercato di accentare
il meglio che ho potuto.
Questa qualità e, forse, questo
difetto verrebbe troppo alterato
in una traduzione, e
quindi Otello doveva
essere prodotto, per la
prima volta almeno, in
un Teatro Italiano.
Ecco tutto, ed ecco tutta
la verità, completa, intera.
Tutto il di più che
leggerete è fantasia dei
giornalisti.
Addio e vogliateci sempre
bene. Vi stringo le mani
e vi saluto per Peppina.
???
G. Verdi