Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 24/06/1882

Data topica

Data topica
Montecatini Terme

Data

Data
Montecatini, 24 giugno 1882.

Tipologia

lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Rli

Trascrizione

Evviva il Governo riparatore! Intanto gli scioperi si estendono, ed ora siamo al punto, che nei paesi e campagne vicine, Zibello, Polesine etc., i contadini giornalieri, che devono mietere il frumento (cosa che non ammette ritardo) pretendono condizioni impossibili; e fra queste, una enorme: cioè che ciascun mietitore possa prendersi un covone di frumento ogni sera, finito il lavoro della giornata! Ma se il covone è prodotto del terreno, ed il proprietario paga il lavoro al prezzo convenuto, deve naturalmente al proprietario restare il prodotto. Poi, quale precedente! Perché non potrebbero pretendere l'anno venturo 2 covoni, poi quattro, poi venti, poi la metà etc. etc. Si va ancora più avanti. Si pretende che non si adoprino più le trebbiatrici! Sta bene, ma perché non si estenderebbe questa violenza anche per le macchine di qualunque altra officina, ed anche delle Strade di ferro? Perché no! Il Governo che ha lasciato fare, che ha voluto lasciar fare, cosa farà ora se il disordine continua. Reprimerà colla forza? Punire dei poveri contadini ignoranti, che non capiscono, né hanno mai capito nulla, perché si sono lasciati sovvertire dai soliti agitatori, di reputazione infami, che ripongono ogni loro speranza nel disordine, come i borsaiuoli nelle folle? Sì: i contadini, all'ora che siamo, credono che Repubblica vaglia dire mangiare, bere a crepapancia e non lavorare. Ma di chi è la colpa? Il Governo doveva mettere un freno, ed impedire che questi sovvertitori propalassero massime che tendono a distruggere la società da cima fondo! Non vale gran cosa questa società! dicono (e lo dicono i più tristi). D'accordo! Ma quella che verrà sarà migliore? Voi che siete a contatto con quei signori, che sono al potere, domandategli un po' cosa faranno una volta che i contadini siano in rivolta contro i proprietari? Fino a tanto che disordini consimili nascono in città, non è difficile, in un modo o nell'altro, porvi qualche apparente rimedio, ma nelle campagne acceso l'incendio non si spegne più! Non crediate che io parli per me, no: io non temo nulla. Prima, perché non credo che i contadini giornalieri di questi villaggi (a meno non siano forzati da quelli dei villaggi più lontani) avranno esigenze contro di me. In secondo luogo io me ne andrei subito di quì, se avessi a subìre la più piccola dimostrazione ostile; e non ci perderei nulla. I prodotti di tutti questi miei terreni non bastano per pagare le contribuzioni, e per i lavori che io faccio ed ho sempre fatto in qualunque stagione. - Amen. Sono a Montecatini con Peppina? ove resteremo ancora per ... non so quanto. Scrivetemi quì. Quando contate venire a S.t Agata? Addio, mio caro Piroli, e salutandovi con Peppina mi dico sempre vostro.

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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 24/06/1882

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