Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 09/05/1882
Data topica
- Data topica
- Parigi
Data
- Data
- Parigi, 9 maggio 1882.
Tipologia
- lettera
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-Rli
Trascrizione
- Non vi sorprendete nel ricevere questa lettera colla data di Parigi! Son proprio a Parigi! e non sono quì per divertirmi, malgrado che io sia stato per due volte all'Opera ed in qualche altro teatro. Alcuni affari spiacevoli mi hanno obbligato di venire quì. Non si tratta di opere nuove, ma delle mie opere vecchie, e dei Droits d'auteur un po' scossi dopo il Krach del nostro Agente di quì, il quale si è avvelenato, come forse saprete. Io perderò, come tutti gli altri autori, qualche somma, ma rinuncierò a qualunque credito passato, e cercherò solo di garantire l'avvenire. Ed ora vengo a Voi per darvi, come al solito, una seccatura! - Il Parroco della chiesa di Pescarolo presso Busseto che ha soltanto L. 600 annue, aspirerebbe ad altra parrocchia (Castelletto di Monticelli) rimasta ora vacante e rende L. 2000 annue. Il Vescovo di Borgo ha permesso a questo prete (Delfanti D. Eugenio) di indirizzare una petizione al Re col mezzo del R. Procuratore di Parma. La petizione è già stata spedita, e se voi poteste dire una parola favorevole per il prete al Ministro di Grazia e Culti, o a chi credete meglio, io ve ne sarò mille e mille volte obbligato. Amen. Chi viene quì come nostro Ambasciatore? Se fosse Nigra! quanto bene potrebbe fare! Mettetevi bene in mente (ve l'ho detto tante volte) che i francesi non ci hanno mai mai amati, né ci amano. Mai, mai i È dal 1847 che io vengo spesso a Parigi, e ne ho conosciuti tanti e tanti alti e bassi! Tutti e sempre gli stessi! Nigra è il solo uomo che potrebbe impedire che questa corda già troppo tesa, una volta o l'altra non si rompa! Cosa importano mai i partiti! Non so né voglio sapere di che colore sia Nigra, ma so che servirebbe il nostro paese meglio di Tutti e più utilmente... Io resterò quì fino alla sera del 16. Poi andrò direttamente a S.t Agata. Addio, mio caro Piroli. La Peppina che è quì vi saluta cordialmente. Scusate e credetemi sempre il vostro.
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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 09/05/1882
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