Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 23/03/1877

Data topica

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Genova

Data

Data
Genova 23 marzo 1877

Tipologia

lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Rli

Trascrizione

Sono otto giorni oggi che è passato il giorno di S. Giuseppe ed ora che saranno finite anche per Voi le visite, e i biglietti? vengo anch'io per ultimo a dirvi - "Siate felice"! Non vi è mai stata epoca nella mia vita come l'attuale, in cui io abbia letto, o a dir meglio, scorso un'infinità di giornali di ogni colore, e sono diventato idrofobo, il più gran pessimista che esista. Vedo tutto brutto brutto! Ho un bel voltare le cose da una parte e l'altra, ma vedo sempre nero! Potete ben immaginare quanto sarei felice d'ingannarmi, e per questo interrogo di tratto in tratto i miei amici, perché vorrei pure che mi dicessero una parola che ardentemente desidero "V'ingannate". Ma l'aspetto invano, e se un giorno o l'altro voi me la direte, vi manderò mille benedizioni. Non verrò a Roma per ora. Andrò invece a Cologne, e partirò d'Italia verso il 10 maggio. Non capisco quello che vi disse Sella. Questi Festivals di Germania hanno una grande importanza artistica ed io non cerco di più. In ogni modo, vedendo Sella, salutatelo e ditegli che andrò a Cologne. Noi resteremo quì fino al 3 aprile, poi andremo a S.t Agata, ove resteremo fino al 10 maggio. La Peppina verrà pure a Cologne e dopo per Bruxelles faremo una corsa a Parigi; e verso il 10 giugno saremo di nuovo a S.t Agata. E voi quando ci verrete? La vostra lettera non fu perduta. Scrivetemi, che sapete ove trovarmi. Mia moglie vi dice mille e mille cose ed io vi stringo con affetto tutte e due le mani.

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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 23/03/1877

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