Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 07/03/1877
Data topica
- Data topica
- Genova
Data
- Data
- Genova 7 Marzo 1877
Tipologia
- lettera
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-Rli
Trascrizione
- Non son morto, no: vivo, se volete, senza far niente, ma vivo: e se ho il torto di non avervi dato da tempo mie notizie, voi dividete questo torto con me, perché non saprei dirvi da quanto tempo io non ricevo vostre lettere. Cosa fate dunque? Voi avrete certamente tante cose a fare, e non vi è pericolo che siate tormentato dal rimorso del dolce far niente. Io dovrei proprio sentirlo questo rimorso, ma il peccato è ormai tanto vecchio che la coscienza mi lascia tranquillo, e sto quasi per dire, che mi glorio di questa inerzia. È male, è bene? Non so nulla: so che sono così annoiato, arrabbiato per tutto quello che vedo, sento, e leggo che il meglio è il non fare, né dirne nulla di nulla, e lasciar passare la bufera ... se passerà! È venuto il maltempo dopo tanto di bello, ed anche quì come dappertutto acqua, neve e freddo. Aspetto come la manna il ritorno delle belle giornate per poter andare a barbouiller la terra con radici e cavoli. ed allora non leggerò più giornali. Verso la metà di maggio andrò probabilmente in Germania. Voi sapete che ogni anno vi si danno ora nell'una ora nell'altra città dei grandi Festivals musicali, che sono per l'arte importantissimi. Succedono quest'anno a Cologne, e durano tre giorni. Nel primo vi si eseguirà la Creazione d'Haydn: nel secondo la mia Messa: nel terzo non so. Sono stato invitato e andrò a dirigere questa mia Messa. Ora che sapete tutto delle cose mie, ditemi anche un po' delle vostre, e delle nostre, voi che vi siete proprio in mezzo. Scrivetemi quì. La Peppina sta bene, ed è inutile vi dica tante e tante cose per parte sua, anzi è utilissimo. Essa si occupa molto (io ne ho vergogna) specialmente dell'istruzione di Maria, la quale studia sempre con profitto. Ha talento ed è pieghevole e docile. Sono furiose per le lingue, ed ora non si vedono che grammatiche tedesche alla mattina, a colazione. a pranzo etc etc. Corticelli sta benone: è bel grasso e sempre lo stesso. Scrivetemi e vogliatemi sempre bene come io ne voglio a Voi.
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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 07/03/1877
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