Corrispondenza

Giuseppe Piroli a Giuseppe Verdi, 01/10/1874

Data topica

Data topica
Roma

Data

Data
Roma 1 ott. 1874

Tipologia

lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-BSAv

Trascrizione

Il Macchi è fuori di Roma e non vi ritornerà che fra qualche giorno. Intanto ho voluto vedere lo scritto del Guerrazzi e giudicare se convenga o no occuparsene. Il volumetto non è stampato per cura del Guidicini, ma è una pubblicazione fatta dal Maineri a profitto del monumento delle 5 giornate di Milano, intitolata "Manzoni, Verdi e l'Albo Rossiniano". La prefazione accenna che il Guerrazzi voleva modificare lo scritto tanto per la parte che tocca il Manzoni, che si ricusò a scrivere di Rossini, dando per motivo che non si intendeva di musica, quanto per la parte che riguarda Voi, dietro la lettera che gli scrisse il Macchi; ma ne fu impedito dalla malferma salute. È uno scritto curioso assai, e non resisto al desiderio di mandarvelo con questo stesso corriere. Vedrete che il Guerrazzi più che altro ha colta l'occasione di parlare del nesso tra la poesia e la musica, non ammettendo per buono il motivo messo innanzi dal Manzoni; ed ha giocato ad indovinare il motivo vostro, pur lodandovi di non averne espresso alcuno. Non so quanto possa esserne contento il Guidicini, poiché lo stesso Guerrazzi maledice alla mania degli Albi; ad ogni modo, ed ammesso per provato che l'Albo Rossiniano deve fare eccezione accenna che FORSE il vostro rifiuto proviene dalla nessuna stima che voi dovevate avere del carattere di Rossini, così radicalmente diverso dal vostro, che il Guerrazzi dipinge, a modo suo, a colori un po' caricati, ma tutto a vostra lode: ed accenna pure al DUBBIO che Rossini possa avervi offeso col non lodare la musica vostra, ma si affretta a respingere la possibilità di questo motivo che sarebbe poco generoso e non può essere i' voi, perché "ingegno e generosità formano due termini per necessità corrispondenti fra loro", sono sue parole. Insomma è uno scritto innocuo e nel quale anzi prevale l'elogio al Manzoni ed a voi. Quando verrà il Macchi mi intenderò seco sul da farsi, perché il tenore dello scritto è tale che non può formare oggetto di un proprio reclamo, tanto più in presenza della dichiarazione premessa dall'editore che il Guerrazzi voleva farvi dei mutamenti dopo la lettera del Macchi: il quale, prendendo argomento da questa dichiarazione, potrà limitarsi a completarla col pubblicare quanto allora scrisse al Guerrazzi, e rendere così più chiaro e palese come voi eravate non solo nel vostro diritto ma nei termini della più manifesta convenienza, ricusandovi ad esprimere un giudizio intorno ad una opinione qualsiasi su Rossini, che nulla toglieva e nulla aggiungeva al merito del grande maestro. Addio intanto e di cuore.

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Giuseppe Piroli a Giuseppe Verdi, 01/10/1874

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