Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 16/04/1874

Data topica

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Genova

Data

Data
Genova Apr. 1874

Tipologia

lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Rli

Trascrizione

Mille volte ho voluto io pure mandarvi due righe ma in questi ultimi tempi sono stato proprio molto occupato e preoccupato per quella diavola di Messa la quale finalmente è finita ... finita però soltanto da ieri! ... Non vi parlerò della vendita dei mobili di Manzoni, che a me pure parve cosa oltre ogni dire indegna. Il vostro Teatro di Roma va come può e come deve andare. Ed io so da un pezzo che con quella gente poco prima o poco dopo dovevano succedere di gravi scandali. Dunque Ricordi aveva ragione di rifiutare Aida? E perché i giornali che si sono scatenati tanto contro di noi (perfino il D'Arcais che, fra parentesi, ne sa come tutti gli altri) non se la sono presa con coloro che sono colpevoli di quegli sconci? Sarebbe stata giustizia, e forse si sarebbe pensato prima a rimediare al male. In quanto al Prevosto di Busseto, io a dirvi il vero ho interrogato per lettera il Canonico il quale m'ha risposto per telegramma, "non lo vorrei". Non so cosa dire; sarebbe stato un bene se quei del paese avessero saputo apprezzarlo, ma con quella razza di testoni antidiluviani il Canonico non avrebbe avuto che dispiaceri senza recare nessun giovamento. Nel Clero di Busseto (e forse nel paese stesso) bisognerebbe fare come si dovrebbe al vostro Teatro Apollo "con una buona scopa (e che scopa!) spazzare via tutto quello che vi è!" ... Domenica saremo tutti a S. Agata. Parlerò al Canonico e vi saprò dir meglio le cose, ma in quanto a me sono propenso a lodare la sua determinazione. Scrivetemi dunque a Busseto. Sono felice nel sentire che le cose nostre, anche lentamente, migliorino sempre. E sia così sempre sempre! Un sincero saluto dalla Peppina ed una forte stretta di mano dal vostro.

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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 16/04/1874

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