Ho ricevuto il Plinio di cui vi
ringrazio, e vi prego di indicarmi l'importo.
Circa all'affare Stolz non capisco bene la vostra lettera, forse perché vi ho male posata la questione. Ora cercherò di farvela più semplice e più netta: La Stolz è figlia di un benestante (non so di quanta fortuna) della campagna vicino a Praga. Ha nove fratelli. Giovinetta fu messa nel Conservatorio di Praga e di circa 21 o 22 incominciò la sua carriera debuttando a Tiflis, e riuscendo fino al punto che è. Ha accumulato da circa 3 o 4 cento mila lire e ne accumulerà altre. Vi domando dunque: Può egli darsi che i fratelli, adesso o più tardi, venissero a dire "Dividiamo la nostra fortuna!!??". Vi emetto questo dubbio perché so che per esempio al Tenore Roppa, che aveva incominciato a fare il corista senza avere un soldo di casa, dopo che ebbe comprato il primo fondo, il fratello gli disse un bel giorno "dividiamo"! E non ci fu verso, il Roppa dovette venire ad un accomodamento, sborsando una vistosa somma. Quasi la stessa cosa è avvenuta a Fraschini molti anni or sono. Come ve lo dissi, alla morte del padre della Stolz furono fatte le divisioni, e vi saprò dire se furono fatte legalmente.
Dunque partite per la gran Città. Quanto me ne dispiace! Saremo ora così lontani! Intanto addio. Scrivetemi e ditemi cosa costa il Plinio. La Peppina vi saluta Addio Addio.