Ho ricevuta quì la carisma
vostra respintami da Parigi, ove fui, come ben sapete, per una ventina di giorni. Che inferno! Ne ho ancora intronata la testa, ma la profonda quiete di S. Agata rimetterà l'equilibrio. Parigi del resto è sempre di più in più bella, ma che gabbia di matti!
Conto sempre di venire a Firenze ma non saprei dire quando. Ma se io non verrò da voi, voi verrete più tardi quì; non è vero?
Due giorni prima. d'andare a Parigi fino al giorno d'oggi non so più nulla di cose politiche, ché non ho più letto un giornale. Non mi crediate per questo molto infelice. Per altro se voi, con tutto vostro comodo mi direte come vanno le cose nostre. mi farete piacere.
La Peppina vi saluta. Io vi stringo affettuosamente le mani e mi dico ora e sempre..