Non vi spaventate che non
vi domando di venire a S.t Agata perché so che non potreste, né vorreste venirci, almeno per ora. Dunque parliamo d'altro e datemi un consiglio. Quando avvenne la disgrazia del povero Piave mi offersi di mettere in un Collegio, a tempo opportuno, la sua bambina. Il tempo è venuto, ma al povero Piave pare riesca dolorosissimo staccarsi da questa sua bambina. In questo caso sarebbe forse meglio disporre di un capitale, il di cui frutto servisse a far educare in casa propria la suddetta bambina. Vorrei che il capitale servisse più tardi o per sua dote o per altro e però non vorrei si potesse alienare. Come si può fare? Indicatemi voi il modo; e sia il modo più semplice. Fisserei il capitale a 10.000 L.; si potrebbe ricavare circa 800 L. di frutto che sarebbero più che sufficienti allo scopo sopraindicato, ed avrebbero sempre intatto il capitale.
Rispondetemi. La Peppina vi saluta ed io vi stringo affettuosamente le mani.
P.S. Rileggo la lettera: non mi sono spiegato abbastanza chiaramente, ma non ho tempo di rifare la lettera, e poi voi capirete egualmente bene.