Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 10/02/1865
Data topica
- Data topica
- Genova
Data
- Data
- Genova 10 Feb. 1865 Alle ore 11 del mattino
Tipologia
- lettera
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-Rli
Trascrizione
- V'ho spedito or ora un dispaccio e m'affretto a scrivervi queste poche righe, per spiegare meglio il mio concetto. L'art. 13 ammette che un'opera, pubblicata colla stampa, possa essere rappresentata senza consenso dell'autore. Supponete che un'opera, dopo la sua prima rappresentazione, venga eseguita malamente in tre o quattro Teatri, l'opera è compromessa gravemente, e rischia d'essere sepolta per sempre. E ciò è possibile e tanto più possibile, quanto più l'opera avrà successo al primo suo apparire. Gl'Impresari non pensano che a mettere una novità sul cartellone, come uccello di richiamo, e non badano mai ai mezzi d'esecuzione. Purché possano dare al pubblico questa novità essi son paghi. Se l'opera cade su diversi Teatri, è finita per sempre. È vero che l'autore può impedire la stampa del suo spartito, ma la frase "con altri processi" da luogo, secondo me, a questioni. Cosa significa a con altri processi"...? Pubblicazione fatta colla stampa, o con copie? Eppoi, per pubblicazione colla stampa, s'intende stampa dello spartito, O stampa della riduzione a pianoforte e canto? Quest'articolo dovrebbe essere modellato su quello della legge francese, oppure farne un altro, che vi manderò quando l'avrò studiato meglio. Un altro articolo attaccabile è il 30 "La riduzione per diversi strumenti" etc. etc. Quest'articolo ha troppa estensione perché qualunque mascalzone può prendere i nostri motivi e, facendo qualche variante, spacciarli per opera sua. Può avvenire com'è avvenuto infatti, che uno dei più miserabili pianisti prenda tutti i motivi di un'opera, gli aggiunga una piccola Introduzione, una piccola Coda in fine, cangi quà e là qualche accordo, qualche battuta, ed il povero autore che ha creati quei motivi, non gli rimane che il dispetto di veder manomesse tutte le sue ispirazioni. Anche l'articolo 6 dovrebbe essere più chiaro. Io vorrei che si concedesse al poeta l'utile intero della stampa del suo libretto, come al Maestro l'utile intero dello spartito, servendosi delle parole del poeta. In comune ed a perfetta metà i diritti d'autore sulla rappresentazione dell'opera, qualora il poeta inventi il dramma e non faccia una traduzione, come fa ora, dal Teatro Francese, Inglese, Spagnolo etc. etc. Non so se mi sono spiegato bene, ma procurerò di farlo con l'altra mia che dovrò scrivervi...! Chi sa forse ch'io non dia una corsa a Torino Lunedì ... Scrivetemi subito se vi sarete. Addio.
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Giuseppe Verdi a Giuseppe Piroli, 10/02/1865
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