Il mio ritorno a Roma ha avuto un incidente molesto. Nella seconda notte in Parma sono stato male e tanto da dubitare se potessi continuare il viaggio. Feci chiamare un medico che venne dopo qualche ora, e mi trovò migliorato, e mi consigliò a continuare il viaggio ordinandomi delle polveri di bismuto ec, ed ho sempre più migliorato da trovarmi oggi nelle condizioni normali. Ma abbiamo un certo caldo eccessivo e coll’immaginativa passeggio nel vostro giardino ma la realtà mi richiama ben presto nell’ambiente infocato. Non ho trovato qui alcuna novità tranne il dubbio che possa aver luogo la serata di gala all’Argentina per l’arrivo dell’Imperatore che trovasi in lutto. Lo avrete letto già nei giornali ma di sicuro non si ha nulla. Vero è che ho anche visto poche persone, e con questo ardore non è il caso di mettersi in moto. Penso che il s. Muzio ne sarà informato – Scrivetemi se qualche volta vi ricordate di chi trovasi in purgatorio. Salutatemi con tutto l’affetto la s. Peppina, ricordatemi ai vostri egregi ospiti, ed abbiatemi sempre il v. aff. Piroli
