Corrispondenza

Giuseppina Negroni Prati Morosini a Giuseppina Strepponi, 07/01/1881

Data

Data
Genova, 7 gennaio 1881

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Ms
Collocazione
Casati CA 8074

Trascrizione


Cara Signora Peppina

     Non vada in collera, se invece di Verdi ingolfato in occupazioni d’ogni genere faccio (con molto piacer mio) per questa volta da suo supplemento.
     Non ricordo, se le abbia mai detto, che detesto i complimenti ufficiali di primo d’anno, essendo in gran parte un’enorme ipocrisia! Io non auguro mai male neppure a’ miei nemici “anche i più meschini ne hanno” si figuri poi se a Lei, la di cui amicizia mi è cara e mi onora, auguro del bene e sempre! Ben inteso, con Lei comprendo l’intera indivisibile triade, di Annetta e la Biblioteca Ambulante, cioè quel Fava, che sostiene di non vederci più, più affatto! Perfido Favone!... è questo un modo come un altro, per far del sentimento ed io ti vedo rider sotto cappa, mentre facendo il Geremia, colle tue dolenti note, ottieni di farti maggiormente dorloter dalle tue antiche allieve!... Inter nos, ti dico che fai bene e forse al tuo posto, farei altrettanto!
     I giornali hanno chiaccherato ad esuberanza su questo Figliuol Prodigo e per saper qualche cosa che s’accosti al vero, bisogna attenersi alle particolari relazioni di persone oneste ed imparziali. Da quanto si può capire, pare che l’autore del Figliuol Prodigo, volle seguir l’esempio del soggetto da lui trattato = Ha prodigato troppo cibo musicale ed il pubblico della Scala, ne prese un indigestione; quindi una ripugnanza a mangiar nuovamente dello stesso cibo! Amerei che il dottor Fava, facesse la sua rentrée alla Scala, per sentir il Figliuol Prodigo, prima di andar a sentire, se la decantata esecuzione d’Ernani, sia proprio mirabolante e perfetta! Quanto a Verdi, se verrà a Milano, non andrà certo in teatro, per sentire né questa né altre vecchie Opere sue. Da un pezzo ha rinunziato ed al dispiacere di sentirle mal eseguite ed anche al piacere di sentirle ben eseguite. Va in teatro, ormai, quando la sua presenza è necessaria e vi è costretto per contratto, o parola data: scompare subito dopo, e ritorna alle sue piante. Godiamo che Annetta stia benino e Fava stia benone, pregandola di salutarli cordialmente entrambi da parte nostra. Desideriamo sentir continuate buone notizie de’ suoi Figli. Riguardo ai ritratti per le sue figlie Casati, glieli accluderò in questa lettera.
     Quanto a novità... s’Ella che pur vive, relativamente, nel gran mondo, dice di non averne, s’immagini noi, che viviamo quasi sempre come le ostriche!... V’è stato un po’ di movimento pel primo d’anno, ed ora siamo rientrati nel nostro guscio, dal quale sortiremo Dio sa quando! Nostra nipote, venuta da una decina di giorni, ripartirà ben presto; ed allora felice notte, si smorzano i lumi, e si ricominciano le lunghe e tenebrose meditazioni! Quando ha tempo pensi a me, mi voglia un po’ di bene e mi creda Di Lei
                                                                               Devot.ma Serva ed Amica
                                                                                       Peppina Verdi

Genova 7 Gennajo
           1881

P. S. Verdi Le manda una buona stretta di mano, mentre mi consegna i ritratti

Note



Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, p. 116, n. 70