Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 30/12/1890

Data

Data
Milano, 30 dicembre 1890

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Genova]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Due bifolii, otto facciate scritte. Sulla prima facciata di ogni bifolio, intestazione a stampa della ditta Ricordi.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                                           Milano 30 Xbre 1890
                             Illustre Maestro

     Oggi le spedisco i conti del 2° Sem – mi spiace che non sieno brillanti come avrei desiderato!... ma le condizioni economiche del paese sono così tristi, che tutti ne risentono la scossa, e primi i teatri!! – Speriamo ritorni un poco di pace e di benessere generale!.... che proprio sarebbe una provvidenza. In questi giorni.... poi, per conto mio, ebbi una sequela di noje, al cui confronto il supplizio di San Sebastiano è zero... e v'aggiunga, per salsa, che Giuditta e Manolo sono a letto col mal di gola!!... per cui anche in casa è un'allegria da non dire – Pare però che tanto per l'una come per l'altro non si tratti di cosa seria, e cosi spero saranno presto ristabiliti –
     Jeri mattina ebbi la stimata sua del 28 corr = e più tardi; come mi annunciava, la visita del Monaldi, il quale mi espose tutto lo stato del suo affare col Costanzi, e quanto in proposito ebbe a dire con Lei – Perciò che riguarda il desideratissimo Pancione (salute e viva a lui!!) io mi sono sempre ben guardato dal disturbarla, e dal dirle tutte le richieste fatte, ed alle quali risposi come potevo e come dovevo, cioè che l’opera non è finita, che l’opera è del Maestro Verdi, e non d'altri, per cui erano richieste alle quali in nessun modo potevo rispondere. Però debbo avvertirla che appena saputa la notizia, il primo a telegrafare fu Canori per Roma, poi venne D’Ormeville, per Canori sempre, e sempre risposi allo stesso modo – Il progetto Monaldi, dato s’intende bene che tutte le circostanze necessarie si avverino (Dio lo voglia!... e Verdi pure!!) viene dunque a tagliare le gambe al povero Canori. Ma Monaldi ha preso la strada diretta: ha parlato direttamente con Lei – Oggi fu qui ancora Monaldi, e fu qui pure D’Ormeville, il quale, s’intende, portava a spada tratta la priorità di Canori; ma poi capì che ciò non poteva mantenersi, data la mia risposta completamente evasiva e dichiarante che a me non spettava prendere impegno alcuno – Però nel desiderio di conciliare tutti, proposi che: qualora il Maestro si decidesse a far rappresentare l’opera, si potesse ottenere da lui che Canori ne faccia la prima riproduzione dopo l’andata in scena, in un gran teatro, poi il Monaldi al Costanzi – Bene inteso, ch'io tutto questo proposi in via d’ipotesi, perché dichiarai ed all’uno ed all’altro che in nessun modo mi spettava combinare un fatto positivo. Il Monaldi mi parve sia soddisfatto di tale combinazione, la quale d’altra parte è sempre subordinata alle condizioni accennate alla di Lei lettera – e mi parve soddisfatto perché desidera stare in buona armonia col Canori – Da quanto è facile capire, Monaldi avrebbe accapparato il Costanzi non per altro che per dare Falstaff “una volta nato” com’Ella mi scrive: (mi raccomando alla Comare!) e perciò si è rivolto a Lei, perché senza di ciò non si sarebbe azzardato in un affare simile! – In seguito quindi alla di Lei lettera, ed alle ripetute conferenze avute jeri ed oggi col Monaldi, la prego dirmi esattamente come debba contenermi, anche onde tranquillare gli animi dei due contendenti.... e non torni un male, da un bene – 
     Sta dunque bene che a tranquillare e Canori, e Monaldi possa dire che, qualora Falstaff venga rappresentato, potrà effettuarsi al caso la combinazione proposta, sempre che l'autore consenta?....
   Il Monaldi è partito per Roma, ed aspetta colà ansiosamente una risposta; per me assai difficile!....: ma che servendomi delle frasi stesse contenute nella di Lei lettera, non compromette –
   Crede che un quid simile andrebbe bene:
    “Alla di Lei richiesta riflettente l’opera "Falstaff" del Maestro Verdi, dobbiamo rispondere che noi non siamo autorizzati a prendere qualsiasi impegno, com'è noto, perché l’opera non è finita, e, com’è naturale, appartiene all’Autore –
    Per ciò che riguarda la di Lei proposta pel teatro Costanzi, se il teatro stesso potrà dare tutti gli elementi necessari, noi crediamo che il Maestro Verdi non avrà difficoltà, se la farà rappresentare, a che la nuova opera sia riprodotta al Costanzi stesso, ben inteso che ciò le diciamo senza alcuna assicurazione da parte nostra perché, ripetiamo, non ci crediamo e riteniamo autorizzati a ciò fare –"
     Mi duole darle queste noje, ma… come si fa?. cerco risparmiargliele tutte, o quasi tutte, e taccio....  forzatamente, ma taccio! – ora però, in seguito alla di Lei lettera, non ho potuto a meno di pregarla perché mi indichi come contenermi, trattandosi di un caso affatto speciale come questo del Monaldi.
     Freddo anche a Milano... ma senza vento!!... e veda, come sono cattivo!.. auguro tempeste, freddo vento a Genova, per farli proprio scappare un pò a Milano! Oh!..che consolazione, che festa!!..che piacere!..
    Oggi poi anticipare gli auguri non lo voglio proprio!!..  per cominciare bene l'anno, saranno quelli i primi che farò a Lei, ed alla Siga Peppina!! –oggi mi limito a ripetermi col più grato animo mi ripeto di Lei dmo
                                                                                                                            
Giulio Ricordi

Note

Minuta in I-Mr, CLET000475 («Copialettere» di Giulio Ricordi, vol. 1, pp. 189-192

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 133/35)
 

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