Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 24/10/1890

Data

Data
Milano, 24 ottobre 1890

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, tre facciate scritte.
Sulla prima e terza facciata, impresa e intestazione a stampa della ditta G. Ricordi & C.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                                   Milano, 24 Agosto 1890.
     Illustre Maestro.

          Se io avessi la tolla!.. di alcuni moderni.... artisti potrei dire: i geni s'incontrano!... perché mentre stamane la posta mi procurava il piacere d'una di Lei lettera, io volevo appunto procurarmi quello di scriverle! – Ma questa tolla non l'ho di certo, ed era il lungo silenzio che mi spronava a chiedere notizie loro, sempre per noi carissime.
     Se da qualche tempo rimasi silenzioso, parecchie ne furono le cause – Un raffreddore abbastanza forte per tenermi 4 giorni a letto, con relativa coda minacciante bronchite: essendo allora tempo splendido, me ne andai sul lago dagli Erba, e 5 giorni di buon'aria, spazzarono via ogni malanno – Poi, tanto per cambiare, sedute con 3 (dico tre!!) avvocati! – Se mi compiange... sarò consolato! Ma sa che è una razza brutta di mestiere questo di editore, ove non si ha a che fare che con briganti, ladri, doppie e triple faccie... e con avvocati!!.. colle relative parcelle, dalle quali si scansa ogni buon galantuomo! – Poi infine, gran seduta di bilancio, co' miei signori Soci!.. ciò che vuol dire per un otto giorni di lavoro per la relativa relazione, ed otto giorni di ansia perché non si sanno mai gli umori di questa brava gente!! – S'immagini una lettura di relazione che dura tre buoni quarti d'ora..... accolta da un silenzio glaciale... il che naturalmente voleva dire... che ero un asino! – Il silenzio durò poco, e per fortuna voleva dire il contrario, cosicché... ebbi congratulazioni da tutti. Ma intanto quel minuto, posso dire che mi costa 6 mesi di vita!! – Però la via crucis non è finita – il bilancio è approvato, ma nella seduta del mese venturo, mi toccherà sentire tutti i desiderj, i consigli, ecc. ecc. – ed accoglierli col massimo piacere – Buona gente, questi soci, non c'è che dire; ma in fondo l'ideale del Gerente sarebbe per loro quell'asino famoso che mangiava paglia... e restituiva zecchini! – Forse non hanno torto, e sarebbe meglio anche per me –
     Sono ben lieto ch'Ella sia soddisfatto dell'orologio – sta bene pel conto relativo, pel quale non si disturbi – e fino dallo scorso mese ho qui un biglietto riflettente il Pianoforte: glie lo mando, così vedrà il da farsi —–
     Ma..... qualche noja, bisogna bene glie la dia di tratto, in tratto – E sempre per qual famoso Benoit di Parigi – esso ci ha già rubato una trentina di mille franchi!! – ed ora torna da capo! – Si compiaccia leggere l'acclusa memoria, e veda se può trovare qualche scritto col quale tagliare le unghie a quel ladro patentato e così schivare un nuovo gravissimo danno alla nostra Casa –
     La scorsa settimana Pisa mi diede notizie migliori, anzi piene di speranze riguardo a Muzio: ma jeri invece ebbi lettera da Muzio stesso, e mi pare assai triste. Il Pisa ha già qui l'ordine di trattare Muzio come persona della famiglia – ma oggi, debbo scrivergli, e gli raccomanderò di nuovo perché mi tenga al corrente.
     Non sto a dirle quale consolazione sia per noi il sapere Lei e la Signora Peppina in buona salute – Poi... si avvicina Novembre.... e questo ci porta la speranza di vederli ben presto a Milano – e quelli sono giorni di vera contentezza –
     Giuditta sta bene: ora è in una campagna qui presso a Milano, dai Negri: tornerà definitivamente fra un giorno o due, tanto più che ha fatto comparsa un freddo invernale – E quanto a Ginetta temo... che già paghi le conseguenze matrimoniali!!... e per quanto naturale, è cosa che.... mi sbalordisce! – Come al solito, nelle frequenti sue lettere, scherza sempre, anche colle prime sofferenze della maternità! —–
     Ed ora che l'ho annojata così a lungo, può darsi ch'Ella trovi migliore il mio silenzio: in ogni caso prudentemente taglio corto, inviando Loro i nostri più affettuosi saluti, e ripetendo quei sensi di vera gratitudine che il tempo non attutisce, ma fa sempre più gagliardi 
                                                                                     devot.mo Suo
                                                                                                     Giulio Ricordi

Note

Già in I-BSAv.
La data è errata da parte di Giulio Ricordi: il contenuto la indirizza inequivocabilmente al mese di ottobre.
Sulla riproduzione Insv: «settembre» e «?».
In allegato, memoria sulla vicenda Benoit e biglietto di Cesare Finzi a Giulio Ricordi, di cui al link a fianco.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 133/28a)
 

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Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 24/10/1890

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