Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 20/04/1887

Data

Data
Milano, 20 aprile 1887

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Genova

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Tre bifolii, dodici facciate scritte, con busta affrancata (40 cent.).

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Indirizzo (busta)

Urgente / A Giuseppe Verdi / Palazzo Principe Doria / Genova

Timbri postali

MILANO FERROVIA / [...] / [4-87] / [...]
GENOVA / 21 / 4-87 / 1S

Trascrizione


                                                                                            Milano, 20 Aprile 87.

Illustre Maestro –
     Creda che è a controvoglia e con vero rincrescimento che mi perito ritornare sull’argomento bresciano: per me rispetto troppo quanto Ella dice, per sentirmi il coraggio di insistere su di una cosa intorno alla quale ha pronunciato un giudizio, sempre giusto ed imparziale – Ma qui si tratta di un caso di eccezione, ed eccezione la faccio ancor io – Quantunque facessi sapere alla Direzione del teatro di Brescia essere intempestiva la sua venuta, oggi me la vidi capitare in studio – Dirle tutto quanto mi fu esposto in due lunghe ore sarebbe uno strazio che ho subìto, e che Le voglio risparmiare – Questi egregi signori si trovano in una condizione tristissima e ridicola: nell’assemblea dei palchettisti furono presentati  progetti: uno del Piontelli pel Lohengrin: uno del famigerato Lamperti per Vascello Fantasma: la direzione osservò che in Brescia era tradizionale la riproduzione dei grandi capolavori italiani; come si fece per Dn Carlo, Aida, Forza del destino, così doversi fare ora per Otello.
La proposta fu accolta con tale entusiasmo, che lì per lì si sottoscrissero 4000 lire in più per la dote, e fu dato espresso mandato alla direzione di scartare gli altri due progetti. Vennero anche nominati alcuni artisti, fra questi il Lherie, il cui nome fu accolto con applausi, giacché questo artista gode in Brescia una fama immensa ed ha quelle speciali simpatie per le quali un cantante viene ritenuto in una città piccola di provincia il non plus ultra!... Non indaghiamo se a torto od a ragione, ma è così – Quei signori avranno avuto torto di agire così; ma dovevano prima parlare a chi spettava: tuttavia bisogna compatire chi non ha pratica: per essi il dare Otello, vuol dire mettersi a paro di Milano e di Roma, ed il riescire in ciò, eccita già l’ambizione e l’entusiasmo in tutta la città: per tal modo non v’è dubbio sull’accoglienza che verrebbe fatta, qualunque ne fossero gli esecutori – Ma Ella ben a ragione osserva che bisogna per questi avere una garanzia – Il non dare Otello, reca un disastro alla direzione, che forse dovrebbe dimettersi, e mette in pericolo le sorti di quel teatro, che ora non saprebbe quale spettacolo dare – insomma una vera rivoluzione – notando che hanno fatto già qualche scrittura, come Paroli et. et.– Può immaginarsi le preghiere, gli scongiuri perché io!!... risparmi questa catastrofe – Osservai allora che era pericoloso ricorrere a 3 elementi nuovi per le 3 parti principali: se si riescisse ad averne almeno 1, forse sarebbe stato meno difficile l’intendersi – Allora si osservò essere impossibile pensare a Tamagno, sia perle pretese, sia perché ha già dichiarato che in estate vuol riposarsi – Rimanevano Gabbi e Maurel – Quantunque (non rida Maestro!) essi trovano che a Brescia Lherie sarebbe giudicato pari a Maurel, pure si dissero disposti a trattarlo, qualora venisse ad umane pretese – Ma da parte mia osservai questo: che per quanto diminuite, le pretese sarebbero sempre superiori alle forze del teatro = che d’altra parte a Brescia si hanno 16 recite di obbligo, da farsi 3 una settimana, e 4 l’altra, con 2 sempre di seguito (Sabato e Domenica): quindi assai difficile l’accettazione di Maurel = Apro una parentesi per conto mio per osservare a Lei che se Maurel pensasse a cedere per una sola volta, non si rovinerebbe, anzi tutt’altro: di più una parte che gli si attaglia come questa di Jago, potrebbe anche cantarla tutte le sere: ed in pochi giorni più di 1 mese, si guadagnerebbe a 16000 lire, a che a tanto giungerebbero a dargli, giacché quei Signori della direzione cui pare sieno disposti a metterci di loro saccoccia lire 8000 per completare la somma!! ==== Chiudo la parentesi – In conclusione le 2 compagnie per Brescia risulterebbero così: GabbiOxiliaLherie = oppure TetrazziniOxiliaMaurel
     Io sono convintissimo che qualunque di queste compagnie si avrebbe un successo colossale, completando l’una o l’altra con elementi ottimi: in quanto ad orchestra e Cori nulla a temere — e lo stesso dicasi per la messa in scena – Insomma, Maestro, mi hanno intenerito fino alle lagrime!!... e se Ella fosse stato presente alle supplicazioni di quei Signori... avrebbe pure pianto a: ... calde lagrime!!... Io conosco benissimo teatro e pubblico di Brescia, essendovi stato soventissimo; e non ho dubbio di sorta in proposito, anche se l’opera venisse eseguita da artisti inferiori a quelli proposti – Per cui, a nome della Direzione, rivolgo a Lei le parole di Cristo sulla croce e dico: Signore,sono nelle tue mani!! Veda, Maestro, se proprio è il caso di fare una eccezione, od una concessione; e renda felici Direzione, Municipio e Città intera – Io tenterò al caso di intenerire Maurel... ma temo che sarà cosa difficile! – La prego compiacersi appena ricevuta questa mia telegrafarmi, onde levare dalla croce tanta brava gente, ed anche l’umile sottoscritto dalle spine su cui trovasi adagiato!... farà opera meritoria.
     Oltre i telegrammi da Roma di stamane, n’ebbi uno da un amico più tardi che mi conferma l’esito trionfale della seconda, per tutti indistintamente: gran folla: entusiasmo: incasso non minore di 23000 lire!! – Evviva dunque al nostro Gran Maestro, ch’è proprio il Mago!!...
Ed a proposito le farei una preghiera: le dissi assai bene della Gabbi e le confermo il molto bene: le dissi pure che c’era qualcosa da correggere: ora se restassero fra Roma e Venezia un pajo di giorni, non potrebbe la Gabbi passare da Genova?... basterebbe ch’Ella si compiacesse farle passare la parte una volta o due, per rimediare a qualche interpretazione, e così si avrebbe a Venezia una Desdemona perfezionata; e che certo Ella stesso giudicherà ottima – Creda questa cosa necessaria ed utilissima — perché quella povera Signora Gabbi ha dovuto proprio improvvisare la parte e non ha nessuno che sia in grado o voglia perfezionarla.
     Noi siamo lieti, lietissimi delle notizie inviateci della carissima Signora Peppina: un evviva di cuore per Essa e per Lei, ansiosi di vederla presto completamente guarita – Scusi la lunga chiaccherata e mi ripeto sempre devoto e riconoscente. Suo Giulio Ricordi

Note

Già in I-BSAv.

Posseduto Insv
Riproduzione digitale.

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 187-189.

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