Corrispondenza

Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 31/12/1888

Data

Data
Milano, 31 dicembre 1888

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Genova

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, due facciate scritte.
Sulla prima facciata, impresa e intestazione a stampa della ditta G. Ricordi & C.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Trascrizione


                                                                              Milano 31 Dicembre 1888
Illustre Maestro.

     Ricevo la onorata sua d’jeri, alla quale mi affretto rispondere – Certo fu una fortuna per tutti il buon esito dell’opera del Franchetti, pienamente confermato jeri sera – Ella si sarà immaginato che io ne passai di cotte e di crude!... e dico il vero il fare l’editore ora, in mezzo a tante battaglie, a tanti pettegolezzi, e cattiverie, è cosa assai, assai dura, e che mi logora la vita – Ma infine... chi è in ballo, bisogna per forza che balli – Quantunque in seguito alle semi-pazzie del Franchetti, io abbia quasi troncati i miei rapporti personali con lui, mi è rimasta una vera spina nel cuore: e le avrò spiegato tutto, dicendole che negli esagerati apprezzamenti del Franchetti, pare vi era l’80% di vero!! – Faccio ha veramente diretto l’ultimissima prova... cioè dopo gli scandali telegrafici = se l’opera fosse andata in scena nelle condizioni di prima, sarebbe caduta – Quel ch’è ancora peggio si è che di ciò si accorsero e l’Impresa ed anche qualcuno della Direzione!... Ma lasciamo ormai da parte queste brutte faccende – Lo spettacolo è ben riescito, e sarebbe stato completo, senza la malattia della Novelli, il che è una vera rovina per la stagione. Piacquero assai, senza discussioni, la Cattaneo e l’Oxilia, che certo diverranno i beniamini del pubblico.
     Il Sigr Lodovico Alberti è assolutamente un indelicato seccatore: la richiesta ch’ora fa per di Lei mezzo, mi venne dallo stesso fatta cento volte; e fui sempre obbligato a dirgli e ridirgli che non era possibile, essendovi già 2 redattori a posto fisso, esuberanti, esuberantissimi per la Gazzetta, e che tengo... per non mandarli via dopo molti anni d’impiego. Ed il Signor Alberti doveva bene prevedere e capire quale dispiacere mi avrebbe cagionato, col farmi pervenire una raccomandazione a mezzo di una persona, per la quale ho così tanta, così grande venerazione e gratitudine, che non posso provare maggior dolore di quello di non poterla immediatamente soddisfare – Del Signor Alberti tengo manoscritti da pubblicare; dal che avrà il solito compenso di collaboratore!. (quantunque... dirò così... sia scrittore pesante e di poco interesse)
     Ma qui, illustre Maestro, per distrarre i miei pensieri da tutte queste cose, avrei la fortuna di fare i miei augurî... ebbene, no!... i miei auguri a Lei ed alla Signora Peppina me li tengo proprio per domani!... il cominciare un nuovo anno col volgere il primissimo pensiero a quelle due persone, che io benedico sempre, ad ogni momento, sarà per me la migliore delle consolazioni in mezzo alle burrasche della misera vita umana. Sempre con riconoscenza ed affezione
                                                                                         devotmo Suo
                                                                                                     Giulio Ricordi

Note

Già in I-BSAv.

Posseduto Insv:
Fotocopia (n. 132/69)

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, p. 324

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Giulio Ricordi a Giuseppe Verdi, 31/12/1888

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