Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 30/12/1886

Data

Data
Genova, 30 dicembre 1886

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, due facciate e tredici righe scritte, con busta non affrancata.
La porzione finale da «contribuirà» al termine è scritta sulla parte inferiore della terza facciata, inclinata di 45° in senso antiorario; la porzione di testo da «parte» a «Flora» è aggiunta sulla terza facciata, ruotata di 90° in senso antiorario e spostata verso il margine destro.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAc

Indirizzo (busta)

Comm: Giulio Ricordi / Stabilimento Musicale / Milano

Timbri postali

Trascrizione


                                                                                           Genova 30 Dicm 1886
C. Giulio

     Ho visto adesso adesso Du Locle. Egli lavora dalla sera alla mattina, e dalla mattina alla sera, e poi alla notte et et. perché non ha altro da fare. Ha finito il primo Atto ed aspetta qualche cosa d’altro atto per andare avanti. Io non ho visto nulla, ma fatto che sia questo primo lavoro, ci troveremo insieme tutti e tre, e credo che ne verremo a capo bene. Parlate con Boito e mandategli qualche altro atto — meglio il secondo e lasciate che sgobbi in questo second’Atto, e Boito finisca il Terzo... e dopo et...
                                                                                                                     Voltate
     Ebbene! – Aida non è un successo... Inutile cercare i ma ed i se non è un successo!!! Con quelli artisti v’era da sperare di più!... Di chi dumque la colpa?. Della musica naturalmente. Ed il male non è per Aida e per quello che deve venire. Otello non ha musica migliore d’Aida: non ha lo spettacolo d’Aida: Può darsi siavi qualche intenzione che il pubblico forse non capirà e più probabilmente non apprezzerà!. Oh quanto avevo ragione io!! che imbecille!!
—————
     Peppina risponderà alla lettera pel ricordo da erigersi alla povera Clarina. Essa contribuirà col suo obolo, ed io farò altrettanto. Anzi su questo proposito, io non voglio fare una fanfaronata col dar troppo, né voglio dare meno degli altri... Ditemi Voi con qual somma devo contribuire io; e con quale la Peppina.– Ad.
                                                      G. Verdi

Parte in questo momento papà Tito che sta bene.
Ripeto ancora quanto ho scritto Jeri... Quante recite, ed in quali giorni, si faranno d’Aida, e quando andrà Flora? –

Note

Timbri della Biblioteca Palatina di Parma sull'originale.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 149/61).

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, p. 161.

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Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 30/12/1886

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