Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 15/05/1887

Data

Luogo di destinazione

Descrizione fisica: Un bifolio, due pagine e due righe scritte, con busta affrancata (20 cent.). Le ulitme righe da «La Peppina» fino alla firma invadono la terza facciata in basso, inclinate.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Trascrizione: Genova 15 Maggio
1887
C. Giulio

Stavo scrivendovi quando m’è arrivato il vostro telegramma.
A parte i torti e le ragioni di tutti; la mia prima, unica invariabile opinione è di troncare questo processo.
Avanti al Tribunale sarà brutto quando si dirà del modo col quale s’impedì alla Pantaleoni d’andare a Roma!
Brutto quando si dirà che, ammalata, cantò per le ultime cinque recite l’Otello per non far perdere all’Impresa una sessantina circa di mille Lire; e per riconoscenza i Corti le intentano un processo!
Capisco che bisogna essere ben innocenti per credere alla riconoscenza degli Impresari, ma infine la cosa è brutta assai!
D’altronde questo processo che Voi qualificate d’indecente, io lo trovo soltanto deplorabile. Se la Pantaleoni con un contratto in mano, e credendosi ristabilita, si presenta al suo Impresario dicendo “son pronta” e che l’Impresario la protesta con atto publico, è l’Impresa che fà il processo, e che ha il torto.
Infine io sono ancora di parere di fare nuove pratiche ed ho telegrafato in proposito a Faccio. Aggiustate, aggiustate!...
Noi partiamo domani Lunedì ed alle 4. saremo a St Agata.
Peppina stà bene e saluta tutti
Ad. A.
G. Verdi

Note: Timbri della Biblioteca Palatina di Parma sull'originale.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 149/76).

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 216-217.