Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 11/11/1886

Data

Data
Sant'Agata, 11 novembre 1886

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte, con busta affrancata (20 cent.).

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Mr
Collocazione
LLET001204

Indirizzo (busta)

Comm: Giulio Ricordi / Stabilimento Musicale / Milano

Timbri postali

BUSSETO / 11 / NOV / 86
BORGO S. DONNINO / 11 / NOV / 86
MILANO / 11 / 11-86 / 7S
554

Trascrizione


                                                                                             St Agata 11 Nov
                                                                                                                    1886.

C. Giulio

     Rimando la riduzione con qualche piccola modificazione: Ed intanto che mi ricordo, dite a Faccio che nel Duetto 3.° Atto Otello e Desdemona non faccia studiare a Tamagno l’ultimissima frase sulle parole “quella vil cortigiana che è la sposa d’Otello.... L’ho fatto venti volte quella frase e non posso trovare la nota giusta... e forse non la troverò più... ma chi sa... forse avrò bisogno dell’ajuto di Boito... Vedremo a Milano! Sono ben contento delle notizie che mi date dello studio di Tamagno. Dite a Faccio che insista, e non si stanchi... e malgrado questi studj io avrò ancora molte cose a dire sull’interpretazione scenico-musicale: e sarebbe proprio necessario che io potessi trovarmi con Lui 3 o 4 giorni ma soli, senza l’insieme d’altri Artisti! E dove? E come? Maledetto Colèra!! Da Genova mi scrivono come di cosa leggerissima passeggiera, da nulla... Voi mi allarmate... Vedremo!
     Stà bene quanto proponete pei pezzi staccati...
     L’affare di Roma è un po’ imbrogliato. Io non conosco gli attori che mi proponete. Da quello che so Kascheman e Battistini son due Cantanti un po’ sdolcinati e che per loro abbisognano frasi che nel Jago non vi sono. L’altro è Francese e diffido molto per la pronuncia, e Jago non è eseguibile e non è possibile senza pronunciare straordinariamente bene, come Maurel. Voi avete sentito Devoyod in camera; ma per l’amor di Dio non vi fidate. Queste prove son sempre fallaci! Chi credete Voi il migliore (e domandatene anche a Faccio)? Abbiate però sempre sott’occhio la parte di Jago. Non bisogna in quella parte né cantare, né alzar la voce (salvo poche eccezioni). Io, per es:, se fossi attore cantante la direi tutta a fior di labbro, a mezza voce. Ora dumque pensateci bene... In quanto agli altri benissimo.
     Stà bene per Faccio (naturalmente)! E badate bene al diapason. Anzi io crederei che sarebbe bene fin d’ora pubblicare che nel contratto nostro esiste un’articolo che dica et... Sarebbe un’avviso (ed intanto si preparerebbero) per le orchestre che dovranno dare l’Otello.
     Notate, che io ci tengo molto, e sarò rigorosissimo nel pretendere eseguite le condizioni.
     Ed ora Ad Ad
                                                                                                              G. Verdi

Note

Timbro a secco dell'Archivio Ricordi.
Segni di piegatura per l'invio.
Sulla quarta facciata e sul verso della busta, in basso, di mano recente, a lapis: segnatura antica «Verdi IX-914».
Etichette con vecchia segnatura ora rimosse.
Alcune parole trascritte da altra mano recente a matita fra le righe.

Posseduto Insv
Fotocopia (n. 94/18).

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 109-110.

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Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 11/11/1886

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