Corrispondenza

Giuseppina Strepponi a Giuseppina Negroni Prati Morosini, 18/12/1879

Data

Data
Genova, 18 dicembre 1879

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, tre facciate e mezza scritte, con busta affrancata 820 cent.).
Sulla busta, di mano di Giuseppina Morosini: «racconta come / nacque il libretto / d’Otello» e «1879 / Gius.a Verdi»

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Ms
Collocazione
Casati CA 8187

Indirizzo (busta)

Signora Giuseppina Negroni-Prato / Morosini / Milano

Timbri postali

G[ENO]VA FERROVIA / 18 / 12 7[9] / 6S

Trascrizione


Gent.ma Signora Peppina

  Grazie della premura pel libro di preghiere “che spero a quest’ora, nelle mani della persona alla quale è destinato” e grazie per le offerte ch’Ella mi fa con tanto cortese cordialità.
  Verdi è tornato da Busseto, dove dal più al meno, tutte le punte dei nasi e delle dita sono o rosse, o gelate! A Genova il termometro non discende forse così basso, come in certe altre località, ma il vento è di tale violenza, ch’io non mi stupirei se un bel mattino, svegliandomi, mi trovassi col letto, colla stanza, e fors’anco coll’intero palazzo Doria, in mezzo alla piazza del Duomo!!
  Le faccende che disturbavano Verdi non sono ancora accomodate, che altre fanno capolino in lontananza, per unirsi alle prime, e turbare così tutte insieme la nostra digestione. Infine, da faccenda in faccenda s’arriva a quella massima faccenda che conduce, come diceva Rabelais, à querir le grand peut’être! Parliamo di cose meno buje.
  Il caso fece, un giorno a Milano, cadere il discorso sull’ammirabile dramma di Sheakspere Otello e come il Pasticciere che lo ridusse ad uso della scena “cioè in forma di libretto d’opera” lo facesse in modo niente poetico, nientissimo drammatico, e molto meno Sheakspiriano. Fu riferito il discorso a Boito che se ne scaldò la fantasia, ne presentò dopo due giorni una tela; e poscia il libretto completamente verseggiato. Verdi lo lesse e convien dire gli sia piacciuto, poiché ne comperò la proprietà,... ma lo mise accanto al re Lear di Somma, che dorme da circa vent’anni nel suo Portafogli sonni profondi e non mai turbati. Cosa succederà di quest’Otello? Se sa minga! Vorrei che Verdi potesse lasciarlo, come re Lear, dormire altri vent’anni e poi si sentisse tanto vigore e coraggio da metterlo in musica. Ben inteso, che io vorrei avere almeno tanta forza, per trascinarmi a sentire la prima esecuzione!
  Suo figlio le raccomanda di coprirsi bene, andando a Modena; ed io la consiglio a mettersi un pelliccione russo, se pure vuol tornare a Milano con tutti i suoi pezzi! – Oh felice signor Fava che sa tanto ed ha una stanza tanto calda! Egli non avrà bisogno di pelliccioni! Pregola riverirlo a nome mio e dirgli che per me, grazie al suo sapere ed al caldo della sua stanza, è fatto segno d’immensa invidia, senza però il resto. – Come va la gola della Signora Annetta? Desidero, ma non oso sperar troppo bene, con questa Siberia che c’è piombata addosso! L’esorti a dir le sue orazioni sotto la coltre del letto, dove si sta tanto bene, si è attivi, e si fanno tante belle cose... col pensiero.
  A Lei, a Loro tutti per Verdi e per me, saluti ed augurj di felicità per il nuovo anno che sta per cominciare.
         Si ricordi qualche volta di
                                                                                        Giuseppina Verdi
      Genova 18 Xbre
              1879

Note



Posseduto Insv
Fotocopia (n. 60/24); trascrizione dattiloscritta (n. 142/52).

Bibliografia
Carteggio Verdi-Morosini, a cura di Pietro Montorfani, apparati critici di Giuseppe Martini e Pietro Montorfani, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2013, pp. 94-95, n. 54

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Giuseppina Strepponi a Giuseppina Negroni Prati Morosini, 18/12/1879

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