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«Verdi e altro. A Pierluigi Petrobelli nel decennale della scomparsa»

Dal 13 al 15 ottobre 2022, presso la Casa della Musica di Parma, si è tenuto il Convegno internazionale «Verdi e altro. A Pierluigi Petrobelli nel decennale della scomparsa», dedicato al già bibliotecario, archivistica e presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani.

Il 1° marzo del 2012 Pierluigi Petrobelli, all’età di 80 anni, lascia un grande vuoto all’interno della comunità musicologica internazionale.

Pierluigi Petrobelli (Padova, 18 ottobre 1932 – Venezia, 1º marzo 2012), musicologo e autore di più di cento articoli in periodici e volumi collettivi, sull’Ars Nova Italiana, l’opera del Seicento, Mozart, la musica strumentale del ‘700, Bellini, Rossini, Donizetti e soprattutto Verdi.
E’ stato Direttore responsabile della Rivista Italiana di Musicologia (1968-1971), oltre che Direttore di Studi Verdiani, parte del Comitato editoriale per l’edizione critica delle opere di Verdi (Chicago e Milano). Inoltre, ha curato il Carteggio Verdi-Ricordi 1880-81 e ha diretto l’edizione critica della corrispondenza di Giuseppe Verdi.

Perché questo convegno?

L’intento del convegno, tenuto presso la Casa della Musica del Comune di Parma che oggi ospita l’INSV, è stato quello di riflettere insieme tra studiosi di varie generazioni – a partire da quella degli allievi diretti di Petrobelli – sulla sua figura di uomo e di musicologo dagli ampi interessi , sul suo lascito scientifico nei vari campi, sul suo magistero come didatta, sulla sua azione in campo culturale e istituzionale tramite lo stesso INSV e i suoi patrimoni.

Biografia inclusa nei materiali di supporto per il convegno fornito dall'INSV e scaricabile dal "link ai materiali del convegno".
Il programma è stato articolato in quattro giornate, durante le quali gli allievi diretti e indiretti, i colleghi e i conoscenti, i familiari e gli amici di Petrobelli sono intervenuti per ricordare l'uomo e il musicologo che era.

Gli studiosi, insieme ad una doverosa retrospettiva su Pierluigi Petrobelli, hanno offerto uno sguardo all’oggi e al domani di quelle varie vie scientifiche e intellettuali che egli seppe aprire.

Il “vuoto”, come si dice, lasciato da una persona che ha concluso la sua esistenza in realtà è un luogo pieno di fatti, percezioni e gravitazioni dell’anima verso desideri o speranze ancora da colmare; non è assenza, ma presenza ingrandita di tutto quello che la persona appena scomparsa ha operato nella sua vita; per cui oggi non riusciamo a pensare al mondo della nostra musicologia senza Pierluigi Petrobelli…

Al convegno hanno partecipato accademici, rappresentanti e membri di altre Fondazioni e Istituti di ricerca, ma anche persone affettivamente vicine al musicologo padovano

A presiedere le giornate del convegno sono stati Fabrizio della Seta, Emanuele Senici, Anselm Gerhard e Alessandro Roccatagliati.

Pierpaolo Polzonetti, docente ordinario di musicologia all'Università della California.
Pisana Elisabetta Petrobellil, sorella del musicologo.
Alessandro di Profio, musicologo e docente presso l'Università François-Rabelais di Tours e l'Università Nouvelle Sorbonne, durante l'intervento «Insegnamenti di metodo, e Verdi a Parigi (tra gli esuli)».
Gianmaria Borio, musicologo e membro della Fondazione Andrea Borri di Parma, durante l'intervento «“Problèmes de la création musicale au XIXème siècle” (1970) e l’evoluzione degli studi sul processo compositivo».

Dopo i saluti istituzionali di Luigi Ferrari (Presidente INSV), del Sindaco di Parma Michele Guerra e di Anna Maria Meo (Direttore Generale Fondazione Teatro Regio) si è parlato di «Tracce di vita, tappe di lavoro» con i relatori Roger Parker, Alessandro Di Profio, Franco Piperno e Gianmario Borio. Durante la seconda giornata ci si è inoltrati nel lascito degli studi di Petrobelli: la sessione mattutina è stata dedicata agli «Studi verdiani e altro teatro» con le relazioni di Stefano Castelvecchi, Gloria Staffieri, Alessandra Campana, Emilio Sala; la sessione pomeridiana dal titolo «Le lezioni d’uno studioso a tutto campo» si è aperta ai vasti territori esplorati nei suoi studi da Petrobelli ­– da Händel a Luigi Dalla Piccola, passando per Mozart ­– con le relazioni di Stefano La Via, Pierpaolo Polzonetti, Sergio Durante e Mila De Santis. Il convegno si è concluso con uno sguardo aperto verso le prospettive future con la sessione finale «Un’eredità fatta istituzione: verso il domani, sugli architravi petrobelliani dell’INSV» con le relazioni di Michele Girardi, Ruben Vernazza, Vincenzina Ottomano, Emanuele d’Angelo.

Lo studioso racchiudeva nella sua statuaria grandezza non solo le più alte doti e caratteristiche umane, ma rappresentava anche un segmento importantissimo della musicologia internazionale

Quel che ci resta, oltre ad un bagaglio di conoscenze e nozioni, è il metodo di Pierluigi Petrobelli, la capacità di non dare mai nulla per scontato, di verificare, di chiederci il perché, spronati costantemente dalla sua puntualità e scientificità accompagnata sempre da un’ironia e un senso dell’humor che rendevano i suoi interventi umani, calorosi, lieti.

Pierluigi Petrobelli, tuttavia, rimane legato all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani anche
dopo la sua dipartita

Eglio lasciò in eredità all’Istituto le sue proprietà immobiliari, le quali, insieme ai contributi pubblici, garantiscono una grande solidità ed uno stato operativo invidiabile per strutture come l’INSV.

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