L’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani

L’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani, istituita dalla Direzione generale biblioteche e istituti culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali il 6 ottobre 2015, ha assunto su di sé lo scopo – già perseguito sin dal 1978 dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani – di pubblicare l’intero corpus dei carteggi di Giuseppe Verdi in edizione critica, riunendo per ogni singolo corrispondente le lettere spedite e ricevute in trascrizione verificata sulle fonti e corredandole di un rigoroso apparato critico di annotazioni storico-documentarie.


In oltre trent’anni di fitta corrispondenza – più di seicento lettere scambiate fra 1859 e 1890 – il carteggio fra Giuseppe Verdi e l’amico avvocato bussetano Giuseppe Piroli rivela non solo la reciproca stima incondizionata e la comune passione per la politica, intesa come atteggiamento morale prima ancora che come gesto di civiltà, ma anche la necessità per Verdi di trovare in quell’amicizia sincera e schietta uno dei pochi punti fermi fra le asprezze della vita. Proprio aver assunto Piroli, uomo politico di lungo corso, a interlocutore privilegiato sullo specifico argomento mette ancora più in risalto questo particolare aspetto della personalità verdiana, in parallelo alla progressiva disillusione del sogno risorgimentale che si delineava all’ombra degli intrighi della nuova Italia. Ma non solo: intorno alla conversazione politica emerge anche un’amicizia che Verdi esprime in toni per lui davvero rari.


Giuseppe Piroli non è stato il più famoso dei corrispondenti verdiani, eppure si contano 600 lettere, di cui 363 uscite dalla mano del compositore. Verdi considerava Piroli uno dei suoi migliori amici, sicuramente quello con cui si è aperto maggiormente e con cui ha potuto discutere di questioni politiche care al compositore. Nei due volumi del carteggio si può delineare una piccola antologia di pensieri, problematiche e di quotidianità come raramente si legge nei carteggi di Verdi, spesso incentrati quasi esclusivamente sulla realizzazione delle opere.


Il testo aggiorna l’edizione del 2001 dell’epistolario (sempre a cura di Mossa), includendo tra l’altro trentasei lettere inedite di Verdi indirizzate a Cammarano che nel 2017 erano state messe all’asta da Sotheby’s di Londra e acquistate dal Mibact per metterle a disposizione degli studiosi. Il volume, che contiene anche altri documenti inediti e un aggiornamento dello stato degli studi e della bibliografia, è costituito complessivamente da centotrentasei lettere scritte tra il giugno 1843 e il luglio 1852.
Le novità più importanti che emergono concernono la genesi del Trovatore, trattata in undici degli autografi ritrovati, sette lettere inedite che riguardano Luisa Miller, sei sulla Battaglia di Legnano, cinque sull’Alzira, sette del mai compiuto Re Lear, mentre altre trattano di soggetti presi in considerazione ma non portati a termine.


Luigi Ferrari, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, osserva che il rifacimento del carteggio sia «la ricomposizione del mosaico di una corrispondenza che chiarisce alcune questioni pratiche – le solite, legate ai rapporti fra compositore e librettista – a cui si affiancano le saporite argomentazioni di teoria drammaturgica di cui Verdi non è mai avaro e che ogni volta aprono scorci nuovi sulla sua mentalità artistica e la sua visione del vero».
Il corpus dei documenti relativi alla vita di Giuseppe Verdi (corrispondenza, carte amministrative, materiali letterari e musicali) costituisce una testimonianza di valore inestimabile per la comprensione non solo della biografia del Maestro e della storia della musica e del teatro, ma in generale della storia culturale e civile italiana ed europea nell’Ottocento.
L’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani prosegue e amplia l’Edizione critica dell’epistolario verdiano
La continuità riguarda l’esigenza di presentare i documenti nella loro integrità secondo rigorosi criteri filologici, ampiamente commentati e col complemento di un ricca documentazione secondaria.


Questo volume è il terzo a comparire nella «Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani», in continuità con i nove apparsi tra il 1987
e il 2014 sotto l’impresa della «Edizione critica della corrispondenza verdiana» promossa dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani per iniziativa del suo storico direttore scientifico, Pierluigi Petrobelli.
Caratteristica peculiare del presente Carteggio è il fatto di essere incentrato sulla creazione di un’unica opera, ma decisiva nel percorso verdiano: Aida (il breve prologo riguardante il rifacimento della Forza del destino non ha lasciato tracce epistolari dirette). Fin da quando il nucleo centrale di queste lettere fu reso noto – nella storica edizione dei Copialettere curata da Cesari e Luzio nel 1913 – esse furono oggetto di ammirazione e, almeno da una quarantina d’anni, hanno alimentato le più rigorose indagini sulle strutture drammatico-musicali dell’opera.


Alle lettere dei due corrispondenti principali se ne aggiungono alcune di personaggi che ebbero parte varia nella creazione dell’opera egiziana, aiutando a contestualizzare il rapporto tra musicista e poeta: Giuseppina Strepponi, Tito e Giulio Ricordi, Eugenio Tornaghi, Ferdinando Fontana. Tutte le lettere, alcune delle quali inedite in italiano e in forma integrale, sono trascritte dagli originali secondo i rigorosi criteri filologici dell’«Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani» e corredate da un ricco apparato di note esplicative; per la prima volta i curatori hanno potuto approfittare dell’accessibilità di parte dei documenti verdiani, già conservati presso la Villa Verdi di Sant’Agata e recentemente acquisiti dall’Archivio di Stato di Parma.