Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giovanni Ricordi, 04/10/1850

Data

Data
Bologna, 4 ottobre 1850

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, una facciata e tre quarti scritte. Indirizzo sulla quarta, ove altra mano in sede Ricordi ha aggiunto: «37bre e 4 Otte 50 / Verdi / R° 8».

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Trt

Indirizzo (busta)

Sig.r Giovanni Ricordi / Milano

Timbri postali

BOLOGNA / 4 / OTT / 50
MILANO / 5 / OTT / [50]

Trascrizione


Car Ricordi

                                                                                   Bologna 4 Sett. 1850

     Ho letto tutte le tue lettere, gli articoli che m'hai mandato, ho ponderato sulle tue ragioni, ma io non risponderei nulla all'articolo Fetis. Del resto se tu vuoi rispondere fallo in tuo nome ché io non ci voglio entrare per nulla. La citazione della mia lettera, benché abbia un senso differente dalla mia, è espresso in modo che non mi offende. L'azione è sconveniente, gesuitica, infame verso di te, ma io non risponderei con un articolo — Nell'articolo d'Escudier benché vi sia troppa collera vi sono però delle verità che tu non capirai tutte perché non sei forse a giorno bene di tutti i raggiri di quella coterie che s'aggira perpetuamente attorno all'Opéra. Il Vacarmini scambiato col nome di Rossini si cita ancora a Parigi quando si vuol mettere in ridicolo la critica passionata. Tu sai cosa vuol dire Vacarme in francese.
     Se vuoi infine che ti dica la mia opinione nel merito reale dell'articolo Festis ti dirò che si poteva fare ben meglio. Si poteva provare di più, dire meno contradizioni un po' meno di bugie, e non contradirsi tanto –  Egli mi accusa di mancanza totale di originalità e d'idee, e più avanti dice che ha visto nel tuo archivio centinaja di spartiti morti appena nati per mancanza di idee – Se questi spartiti mancanti d'idee sono caduti, come stà che i miei ugualmente mancanti d'idee girano dappertutto. Legrida!! buon Dio! Il [...] di Mozart, d'Halevy, di Mayerber che accusa me di gridare!! un po' di pudore Sigr Fetis. Poi è falso che io trovo l'effetto soltanto nelle grida. non so se il Duetto ed il Sonambulismo del Macbet sieno belli ma so che producono un effetto non comune perché non è mai stato comune d'[...] tempo ripetere i pezzi e tre e quattro volte. Ebbene?... Dove si grida?... E l'Ave Maria? Ed il Duetto tra padre e figlia della Miller?... et. et... Il confronto della [...] fra me, e Bellini, Donizetti e Rossini non è che un giuoco di parole falso e puerile. E in quanto poi al gridare d'Italia, ed al cantare di Parigi è cosa da far ridere i sassi. Ed il Sigr Fetis si chiama un critico?... Con troppa mala fede sostiene che i teatri son deserti (sebbene jeri sera quì c'era una prova ben contraria) ma le città pure son deserte: perché non dire in coscienza la causa?... Ma buonanotte al Sigr Fetis!!!
     Non sarei contento della Cruvelli a Venezia: s'ella è pazza noi non andremo intesi sicuramente e sarà a svantaggio dell'opera; del resto io non ne so nulla... Come non so nulla della Gazzaniga a Trieste: è ella veramente ammalata? Quando devo io essere a Trieste? Speravo di poterti mandare entro questa settimana il resto di Stiffelio, ma queste maledette prove non mi hanno lasciato un'ora di libertà, Jeri sera il Macbet: esito mediocre. Nel ballo, è piaciuto molto la scena finale. In complesso lo spettacolo si sosterrà abbastanza bene. Addio Ad... Scrivimi subito perché al 11 non sarò più a Bologna. Add. A.
                                                                                                         G.Verdi     

 

Note

Verdi scrive erroneamente in data settembre anziché ottobre.
L'articolo di Fétis di cui scrive Verdi era apparso sulla «Revue et Gazette Musicale de Paris» e poi tradoto in italiano e pubblicato su «L'Italia musicale» dell'editore Lucca, suscitando un vivace dibattito pro e contro Verdi. 

Posseduto Insv
1 fotocopia (4/5)

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Giuseppe Verdi a Giovanni Ricordi, 04/10/1850

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