Corrispondenza

Temistocle Solera a Francesco Regli, 09/04/1846

Data

Data
Barcellona, 9 aprile 1846

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAi

Trascrizione


     Mio Regli!

          Dacché la buona ventura distolse Felice Romani dai lavori melodrammatici, rilevati per lui dal fango e splendidamente rivestiti, i buoni pregarono che la gioventù, secondo le proprie forze, ne seguitasse il generoso esempio. Io, giovane, non iscoraggiato dal misero compenso, ma innamorato del modello e dell'arte, mi posi a corpo perduto nel difficile e deserto agone. La fortuna mi offrì nell'amico Giuseppe Verdi un maestro degno di poeta migliore; per lui ho potuto a poco a poco levare dal dramma alcune viete convenzioni, ampliarne lo scopo, le forme, la libertà; nell'Attila principalmente, ultimo mio lavoro, la coscienza (intima e possente guida dell'artista) mi assicurava ch'io aveva operato meno imperfettamente che altre volte, sì che l'animi aprivasi alla dolce speranza che i buoni avrebbero applaudito a' miei tentativi.
     Alcuni giornali portano articoli anonimi intorno il mio Attila, ne' quali con villana mala fede è tracciato il dramma in parodia, e si fanno le meraviglie come il Verdi abbia potuto musicare sì ridicoli e duri versi.
     Ben io conosco gli anonimi autori di quelle avvelenate scritture, ché le male erbe si appalesano all'odore; avrei dovuto ridermene, ma pieno di vergogna sono costretto a confessarti la mia viltà: il cuore si rompe dall'amarezza, io soffro estremamente e ti scrivo colle lagrime agli occhi...
     Mio Regli! A scanso d'inutile carteggio per gl'Impresari ed i Maestri che volessero onorarmi delle loro commissioni, ti prego far noto sul tuo Giornale ch'io mi ritiro decisivamente dal teatro melodrammatico, onde occuparmi di cose, in cui meno possa la perfidia e la venalità dei tristi... Addio!
                                                                        Tuo affezionatissimo amico
                                                                              Temistocle Solera

Note

Lettera pubblicata a stampa su «Il Pirata» del 21 aprile 1846, p. 356.
Il foglio è stato donato all'Insv. da Marcello Conati.
Alla parola «tristi», richiamo a stampa a piè di testo di Regli: «E dove non giungono esse? Ridere, ridere e cercar di far meglio, e più che gli altri non fanno...».

Posseduto Insv
Originale del foglio del periodico e fotocopia (n. 147/26).
 

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Temistocle Solera a Francesco Regli, 09/04/1846

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