Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Ignazio Marini, 15/11/1841
Data
- Data
- Milano, 15 novembre 1841
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- Bacellona
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, due facciate scritte. Indirizzo sulla quarta.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- US-NYpm
Trascrizione
Cariss° Marini
Milano 15 Nove 1841
Se tardi ti giunge quest'aria la colpa non è mia: soltanto l'altra sera ho saputo che tu desideravi questo ed appena avuta la poesia non ho consumato un minuto di tempo. Eccoti adumque l'aria, la quale, detta dalla tua abilità e potentissima voce, spero farà effetto. Tu farai il recitativo che precedeva il Duetto, e qui, come vedrai ne ho trasportato un pezzo per adattarlo al tono dell'aria e sarà anche meglio per la tessitura tua. L'adagio è un cantabile di passione tranne gli ultimi due versi, e dove comincia il passo [sia quel giorno ma...] potrai stringere un poco più il tempo ma non troppo perchè non avressimo più l'effetto al forte: ma già io credo che starà bene per la tua voce, come quella dell'Aria del secondo atto bada che nella cadenza della cabaletta dove incominciano le note sincopate vi sia un crescendo ben grado anche dall'orchestra ed allora vedrai che vi sarà l'effetto. Io ti raccomando poi caldamente l'esecuzione di quest'opera. Bada che il primo atto non riesca troppo lungo, e se la prima donna volesse omettere la sua cavatina sarebbe meglio ottenuto che vi sono tre cavatine di seguito. Ma basta di questo e parliamo d'altro.
Inter nos: si potrebbe scrivere per quel teatro uno spartito con te per protagonista? Se ciò fosse fattibile io te lo raccomando, e tu dimmi la maniera.
Trascrivo la poesia della tua cavatina:
Ah se il capo mio canuto
Si serbava al disonor
Perché mai non son caduto
La sui campi del valor?
Pria che amar ferire il petto,
Figlia rea, dovevi a me
Sia quel giorno maledetta
che la vita io diedi a te.
Ma pria che un brand vindice
Resta al vegliardo ancora
Saprai l'infamia temere
O spento al suol cadrà.
Verrò qual spettro orribile
Nella fatal dimora;
Cercando il sen del perfido
La man non tremerà.
Segue dopo poi il Recitativo della donna Al cader della notte et...
Temistocle Solera ti saluta e ti prega di far stampar nel libro: Poesia di Temistocle Solera.
È inutile che io faccia teco congratulazioni: quando si ricevono le lodi dei molti, la lode d'un solo è indifferente – TI raccomando di quanto ti ho scritto, e mi farai sommo favore risponderne.
Ti saluto di cuore, e dove posso sono sempre il tuo servo
ed Amico
G.Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
1 fotocopia (146/7)
Media


Giuseppe Verdi a Ignazio Marini, 15/11/1841
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