Corrispondenza
Emanuele Muzio a Giulio Ricordi, 01/02/1886
Data
- Data
- Nizza, 1 febbraio 1886
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Milano]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritte.
Sulla prima facciata, in alto a destra, a pastello rosso, vecchio numero di inventariazione («630»); sulla quarta facciata in ato a sinistra, ruotato di 90° in senso antiorario: «1° Febbraio 86 / Muzio».
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-Mr
- Collocazione
- LLET011843
Trascrizione
Nizza 1° febbrajo 1886
Poste restante
Carissimo Giulio
Ho ricevuto le due tue lettere.
Non ho ancora risposta alle lettere che scrissi a Parigi per chiedere le informazioni sulla voce che ha ora Maurel. È certo ch’egli cantò due opere l’Etoile troppo bassa, ed il Zampa troppo alta per una voce di baritono. Verdi mi scrive ancora, in data di jeri, che darò l’Otello se troverò cantanti a mio gusto. Nella mia risposta ho espresso il dubbio sui mezzi vocali di Maurel, e gli ho parlato di Devoyod come il solo baritono, fra gli artisti stranieri, che potrebbe cantare ed agire la parte di Jago. Gli ho fatto la storia di quest’artista, i teatri percorsi ec. ec. In quanto agli altri gli dissi ch’Egli sa chi sono perché ne abbiamo parlato più volte nella sua stanza a Genova. I Corti del resto hanno bisogno di un buon baritono per la stagione, Devoyod sarà non solo un grande aquisto; ma se dovessero acontentare il Maestro, un freno per Maurel, ed una certezza che mancando questo, l’altro può eseguire la parte. Siccome io sapeva che Devoyod era in strettissime trattative per l’inverno 86-87 per Madrid e Lisbona, scrissi a Tassi che farebbe bene di proporgli la Scala, aggiungendo chi sa che non possa essere il creatore del personaggio di Jago. Dalla risposta di Devoyod vedo che ha scritto all’artista in modo assoluto. Credo che tuo padre dovrebbe scrivere al Maestro per l’Otello, non chiedergli ora le sue condizioni poiché in rigore di termini non è finito, ma deve in termini generali e che lo sa ben fare domandargli che come la prima anche questa, che spera non sarà l’ultima, possa appartenere alla sua casa. Verdi risponderà che non è finito, che vuol trovare gli artisti ec. ec. e che c’è tempo, ma Tito deve scrivere.
Jeri ebbi un telegramma da Durot: Excessivement bien je recomence demain. Spero che la voce non sarà alterata. È certo che tolto quel ostacolo canterà con maggior facilità e resisterà di più. Se stassera o domani avrò delle risposte da Parigi te le comunicherò subito. Maurel cantò jeri in matinée il Zampa, e lo vedo annunciato per Martedì e Venerdi di questa settimana, forse i miei amici saranno andati jeri per sentirlo.
Non risparmiarmi in quanto valgo e credimi tuo affzmo amico
E. Muzio
Note
- Sulla prima facciata della riproduzione Insv: numero di inventariazione della riproduzione e, sotto, riferimento al volume della biografia di Franco Abbiati ove è riportata la lettera («Abb. IV:277»).
Questa lettera sollecitò quella di Tito Ricordi a Verdi del 3 febbraio (v. link a destra).
Posseduto Insv
Fotocopia (n. 170/59/d)
Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 343-344.
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