Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 03/02/1865

Data

Luogo di destinazione

Descrizione fisica: Un bifolio, due facciate e sei righe scritte. Sulla prima facciata, in alto a sinistra, a matita, entro circoletto, di altra mano: «92.»; in basso, della stessa: «L.a.s. Verdi». Timbro della Bibliothèque Nationale de France.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Trascrizione: ^Busseto
_S^tAgata 3 Feb: 1865

Car Leon
Oggi ho spedito a Ricordi l'ultimo atto del Macbet completamente finito. Vi è di nuovo tutto il Coro che apre il 4.° atto. È ritoccata ed istromentata l'Aria del Tenore. Poi tutte le scene dopo la Romanza del Baritono fino alla fine son nuove, e cioè la descrizione della battaglia e l'Inno finale. Voi riderete quando sentirete che per la battaglia ho fatto una Fuga!!! Una Fuga?... lo che detesto tutto quello che puzza di scuola! Ma vi dirò che in quel caso può andare bene quella forma musicale. Il corrersi dietro che fanno i soggetti e controsoggetti e l'urto delle dissonanze possono esprimere abbastanza bene una battaglia. Vorrei soltanto che l'attacco fosse fatto dalla trombe a macchina, come abbiamo noi, che sono tanto squillanti e sonore. Quelle vostre trompettes à pistons non sono né carne né pesce. Del resto l'orchestra avrà a divertirsi. Con più comodo vi manderò le annotazioni di tutto questo quarto atto. Avete ricevuto il terzo?
Parto domenica per Torino e Genova ove mi fermerò per tutto il resto dell'inverno. Da Genova vi scriverò a lungo e voi mi risponderete allora.
Vedo che i giornali cominciano già a parlare di questo Macbeth. Per l'amor di Dio, ne blaguez pas trop.
La Peppina vi saluta tutti.
Addio ad
Vs.
G. Verdi