Corrispondenza

Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 19/04/1899

Data

Data
[Milano], 19 aprile [1899]

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Busseto

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Due bifolii, sei facciate scritte, con busta affrancata (20 cent.).

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Indirizzo (busta)

Giuseppe Verdi / Palazzo Doria / Genova

Timbri postali

MILANO STAZIONE / [19 / 4-99]
GENOVA (DISTRIBUZIONE) / 20 / 4-99 / 7M

Trascrizione


                                                                                                              19 Aprile
Caro Maestro

     In questi giorni di fine-stagione in cui tutti i nodi vengono al pettine /10 avuto tali e tante brighe che non mi fu possibile di cogliere un quarto d'ora per conversare con lei.
Riconfermo le notizie del mio dispaccio e faccio un confronto fra il successo dei pezzi sacri ottenuto a Parigi, a Torino, a Milano. Il più clamoroso fu, senza dubbio, quello di Torino; attribuisco questa differenza all'ambiente d'una sala da concerto, assai piú opportuno per le musiche affidate alle masse, d'argomento sacro, dove non ci sono solisti che brillino, assai piú opportuno dell'ambiente d'un Teatro in corso di rappresentazioni. Gli abbonati ai Concerti del Conservatorio di Parigi sono tutti di questo parere e deplorano lo sforzato trasloco di quei concerti all'Opéra. L'immenso successo ottenuto dai suoi pezzi sacri in Germania dalle società corali nelle grandi sale da concerto è una prova luminosa che riconferma questa verità. Conclusione: abbiamo avuto torto d'includerli nel programma d'una stagione teatrale e lei aveva ragione quando propose di non eseguirli. Ma infine, per dir tutta la verità, quale fu il risultato di codesta esecuzione? Un bis calorosamente insistentemente richiesto delle Laudi, le quali furono assai meglio cantate che a Torino.
Fra lo Stabat ed il Te Deum la palma è toccata al Te Deum (mentre a Parigi fu l'opposto, tanto che lo Stanford che era presente volle, quando riprodusse i pezzi a Londra, volle terminare collo Stabat il concerto) qui il pubblico non cessò dall'applaudire finché non ottenne che il Maestro Venturi si presantasse a ringraziare col Toscanini e che le masse corali si alzassero per rispondere e all'applauso pieno e solenne. Lo Stabat fu applaudito anche ma con minor foga e fu il primo dei tre pezzi e il Te Deum l'ultimo.
La stampa diede prova d'aver intuita tutta la immensa grandezza e idealità di quei tre pezzi che per me sono tre cupole del Correggio e tali resteranno nella storia. Ma il pubblico della Scala ebbe o non ebbe la comprensione di quest'altissima idealità? per le laudi sí, per gli altri due pezzi, malgrado gli applausi, no. Ed io che m'aspettavo per lo Stabat e pel Te Deum due irrefrenabili scoppi d'entusiasmo, rimasi addolorato. Forse il publico della Scala oltre alle ragioni già dette, aveva delirato troppo ai si del Tamagno ed era stanco. L'esecuzione affidata al Toscanini ed al Venturi, che appresero l'interpretazione da Lei e che produssero a Torino una cosí imponente impressione, non poteva che essere ottima, ed ottima fu e colorita mirabilmente; solo i nostri coristi (ed specialmente i soprani ed i contralti) stanchi dalla lunghe fatiche della stagione, parvero deboli in certi punti malgrado il rinforzo d'altri cinquanta coristi che ajutarono poco.
Ecco i fatti e le cose che volevo dirle perché lei le sapesse.
Saluti affettuosi a tutti. A rivederci spero, presto a Milano.
                                                                                                            Suo
                                                                                                      Arrigo Boito
Progetti per l'anno venturo:
- Aída con Darclée e De Marchi, favoriti del pubblico.
- Otello con Tamagno, Menotti
- Tristano ed Isotta
- Mefistofele
- ed un'opera nuova

Note



Posseduto Insv
Fotocopia (n. 117/59)

Bibliografia
Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, n. 330, pp.412-413

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Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 19/04/1899

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