Corrispondenza

Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 11/05/1894

Data

Data
Milano, 11 maggio 1894

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Sant'Agata

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte, con busta affrancata (20 cent.). Da «la quale verrebbe» alla fine, scritto sulla seconda e quarta facciata ruotato di 90° in senso orario.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAas

Indirizzo (busta)

Giuseppe Verdi / Borgo San Donnino / per Busseto / a Sant’Agata

Timbri postali

MILANO] FERROVIA / [11 / 5-94 ]
BORGO S. DONNINO (PARMA) / 11 / 5 / 94 /

Trascrizione


                                                                                                             11 Maggio
                                                                                                                   Milano
Caro Maestro

      Jeri ho letto sul Figaro che la millesima di Mignon avrà luogo nella matinée di Domenica, cioè posdomani. Immaginandomi che Lei forse ignorava questa data gliela ho voluta dire nel caso che un dispaccio dovesse partire da Sant'Agata diretto al Conservatorio di Parigi.
Ed ora, a proposito di Parigi, ecco di che si tratta: Gailhard e Bertrand hanno un desiderio immenso di dare l'Otello all'Opéra, il loro desiderio è così ardente che vorrebbero mettere in scena lo spartito nel mese d'Ottobre per aver modo di farne un gran numero di rappresentazioni durante tutta intera l'annata teatrale.
Per arrivare a questo risultato è necessario incominciare presto lo studio dell'Opera e per incominciare questo studio sono indispensabili le seguenti cose:
1° che Lei approvi l'idea di mettere in scena l'Otello in Ottobre anzi che in Aprile.
II° che Lei riveda la traduzione come e ora.
III che Lei acconsenta di udire M.me Caron la quale verrebbe apposta in Italia
    per farsi udire da Lei nel quart'atto.
Io mi sono fermato a Parigi un giorno di piú (dopo compiute le varianti alla traduzione) per udire la Caron, rimessa in voce, nella Salambo, e mi piaque immensamente.
Sto trascrivendo in bella copia la traduzione, quando l'avremo analizzata insieme, la spedirò al Du Locle, egli farà le sue osservazioni dal punto di vista letterario e colmerà alcune lacune del I° e II° atto lasciate apposta per dare anche a lui qualche problema da sciogliere. Gli scriverò che questo rimaneggiamento della traduzione, giovando moltissimo all'insieme del lavoro, non intaccherà menomamente, (ed è il vero) l'integrità dei nostri diritti d'autore.
Del resto, tutta la parte lirica, salvo rare eccezioni, è rimasta com'era.
Spero, caro Maestro, che il suo raffreddore stia per passare. Ora ella sa tutto ciò che volevo dirle. Quando Lei sarà perfettamente guarito arriverò colla traduzione trascritta, la guarderemo attentamente insieme.
Tanti buoni saluti a Lei ed alla Signora Giuseppina.
​​​​​​​                                                                                                           suo affmo
 ​​​​​​​                                                                                                        Arrigo Boito

Note



Posseduto Insv
Fotocopia (n. 117/45)

Bibliografia
Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, n. 239, pp. 327-328

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Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 11/05/1894

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