Corrispondenza

Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 06/05/1886

Data

Data
Quinto, [6 maggio 1886]

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
Milano

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, tre facciate e cinque righe scritte (da «possibilissimo» alla fine, testo ruotato di 90° in senso orario). Sotto la data, a matita, di altra mano: «1886». Il testo segue l'andamento: facciata prima, terza, seconda, quarta. Segnature a matita su ogni facciata e sulla busta. Timbri dell'Istituto nazionale di studi verdiani.

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-PAi
Collocazione
DA II/2

Trascrizione


                                                                                                          Quinto. 6 / 5 
                                                                                                                    1886
Carissimo Maestro

          Jeri da Giulio ricevetti una lettera dove mi narrava che l’Edel partiva per Venezia Sabbato venturo, valendosi così d’alcuni giorni di libertà che aveva, per cominciare gli studj dei costumi e mi chiedeva istruzioni. Io risposi che non potevo dargli la lista dei figurini per due ragioni, prima perché quella operazione doveva esser fatta d’accordo con Lei, poi perché non mi fidavo della mia memoria per non avere il libretto sott’occhio.
Pure non rifiutai di esporgli le istruzioni generali affinché basasse su quelle i suoi preliminari di studio. In codeste istruzioni ci sono due c’è un punto importantissimo che lei, Maestro, deve giudicare: la scelta dell’epoca. Veda se il mio ragiona mento è giusto, se non le pare giusto siamo ancora in tempo a correggerlo con un telegramma a Giulio o con una lettera all’Edel. Qual’è l’origine dell’Otel lo di Schakespeare? una novella di Cinzio Giraldi negli Ecatomiti. Qual’è la data degli Ecatomiti? il sacco di Roma nel 1527. Qual’è la data della novella in quistione? Io dice Giraldi stesso: pochi anni prima della data generale che si trova nel Proemio delle sue novelle, dunque un lasso di tempo che non può oltrepassare i seguenti limiti: 1520-25. Codeste date per noi hanno valore di Storia e non ne potremmo trovare altre, questo è il mio parere, più verossi mili. Uno scontro fra Veneziani e Turchi in quegli anni era possibilissimo: il Regno di Cipro (cioè l’eredità di Catterina) Cornaro) era passato già nei do minj della Republica Veneta. C’è un’altra osservazione da fare. I novellieri come Boccaccio, come Sacchetti, come Cinzio Giraldi pigliano la materia dei loro scritti o dalla loro fantasia, o dalla storia o dalla cronaca o dai racconti popolari i quali hanno spesso per base la storia o la cronaca. Il Giraldi dunque pigliò il proprio tema, nella novella d’Otello, o dalla propria fantasia o dalla sua dal vero. Ammessa la prima ipotesi la fantasia del Giraldi è la nostra legge perché dove mancano leggi maggiori le minori decidono, ammessa la seconda ipotesi tanto più dobbiamo restar fedeli alle date del Giraldi quanto più crediamo che abbiano un fondamento nella verità. La mia convinzione intima è che quella novella sia tratta dal vero, se non in tutti i particolari, certamente nel suo insieme, parecchi argomenti si potrebbero addurre per giustificare codesta convinzione ma so già che lei dev‘essere del mio parere.
Ma se la nostra azione teatrale può essere limitata in uno dei sette cinque anni che corrono dal 1520 al 1525, la rappresentazione pittorica dei costumi deve avere un margine molto più vasto. Oggi se andiamo per le nostre vie troviamo il gommeux

Note

La lettera non spedita né terminata.
Una lettera di contenuto analogo, completa, è stata spedita il 16 maggio.

Posseduto Insv
Originale

Bibliografia
Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2015, n. 82, p. 133

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Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, 06/05/1886

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