Giuseppe Verdi a Eugenio Tornaghi, 08/09/1874
Data
- Data
- Sant'Agata, 8 settembre 1874
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Milano]
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio (21×13,5 cm) e un foglio, cinque facciate scritte. Sulla quarta facciata del bifolio, a matita, di mano recente: «Verdi VI-684».
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- I-Mr
- Collocazione
- LLET001490
Trascrizione
St Agata 8 Sett 1874
Sigr TornaghiNon posso essere contento del modo con cui procedono le cose intorno la Messa.
Perché devo io subire le conseguenze degli errori del Rappresentante della Casa Ricordi a Bologna?
Perché quando più ferveva la cosa il Rappresentante se ne lavò le mani come Pilato, e se ne stette ostinatamente in campagna lasciando così senza risposta telegrammi pressantissimi?
Perché la clemenza per la sconcezza di Ferrara? La Casa Ricordi non perde nulla, anzi guadagna i denari che non spende nel processo...ma la riputazione della Messa?____________________
Non ho risposta a dare al progetto Bolelli.
È il solito sistema di gettar la polvere negli occhi con un nome (non sempre adatto all'uopo) senza badare al resto. — È il sistema usato pel D. Carlos di questa primavera a Reggio, eseguitosi in modo indecente. Si abbaglia la direzione con un nome d'artista, ed un Ciarlatano, e si ammettono un soprano ed un basso che sono costretti tagliare molti dei loro pezzi fin dalla prima sera!. – Non basta: La Fricci, la stessa Fricci non si è vergognata di levare diversi pezzi della sua parte per incastrarvi ora un'atto degli Ugonotti, ora un'atto del Macbeth!!. E chi ha dato il Macbeth? Eppure vi un contratto che dice "Il D. Carlos dovrà eseguirsi intatto!" Cosa che ha fatto la Casa Ricordi?...
Dal D. Carlos in poi io m'era fisso in testa di ridurre i nostri teatri, ed è per questo che imposi le condizioni sull'esecuzione, sul corista et. et. Per questo sono stato corrivo nelle mie esigenze pecuniarie dell'Aida e della Messa (dico corrivo perchè so che potevo esigere ed ottenere di più) nella speranza che la Casa Ricordi si unisse a me per queste riforme. Ma a che sono riuscito? A non aver che dispiaceri ed anche qualche coup de pâte dalla stessa Casa quando capita il destro.
L'arte è restata là dov'era: solo hanno aumentato i noli in modo che eccede. Ma che avverrà in questo modo?. A Reggio per es. il Rimestatore di fatto ha avuto la sua giornata, i proventi sulle scritture, e non so cosa altro etc. etc., ma la Direzione che oltre la dota ha perduto una ventina di mille L. circa, lascierà chiuso il Teatro per diversi anni.
Mi creda
Suo
G. Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
1 fotocopia (n. 91/2)
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