Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 20/10/1858
Data
- Data
- Genova, 20 ottobre 1858
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- Parigi
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, tre facciate scritte, di cui due e mezza da Giuseppe Verdi, mentre la seconda metà della terza facciata è di mano di Giuseppina Strepponi in lingua francese (le ultime righe scritte ruotagte di 45° sul testo precedente, non potendo invadere la quarta facciata destinata all'indirizzo). Sulla prima facciata, in alto, a matita, di altra mano: «13.». Timbri dell'Archive de l'Opéra.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- F-Po
- Collocazione
- LAS VERDI (GIUSEPPE) 13
Indirizzo (busta)
- Monsieur Leon Escudier / 21 Rue Choiseul / Parma
Timbri postali
- GENOVA / 20 / OTT / 58 / 12M
PARIS / [...] / [...] / [...]
Trascrizione
Caro Léon,
Genova, 20 Ott. 1858
Sono sinceramente dolente che vostro fratello si trovi ammalato, ma, come voi stesso fate sperare, avendo migliorato, ora si troverà quasi o del tutto guarito; cosa che desidero, ed auguro di gran cuore.
Voi mi parlate di teatro!... e di scrivere all'Opéra!!... Voi?!!. Parliamoci a cuore aperto, e tollerate che io dica tutto quello che sento — .
1° lo non sono abbastanza ricco, né abbastanza povero per scrivere nel vostro maggior teatro. Non abbastanza povero per aver bisogno di quelli scarsi guadagni; non abbastanza ricco per condurre una vita comoda in un paese, ove le spese sono fortissime.
2.do All'Opéra ho scritto i Vespri, e tradotto due opere, con fortuna ne troppo contraria, ne favorevole. Se si spera, o pretende il meglio da me, s'ingannano. Adesso come allora (vel dico in confidenza ed in un orecchio) trovo ancora con abbastanza facilità dei motivi, e pare questa non mercanzia da Opéra. Più tardi forse non ne troverò più, ed allora scriverò anch'io dei frum, frum d'orchestra. Vedete! Nei Vespri ve ne sono due o tre, che, belli o brutti, sono veramente motivi. Forse per questo lo spartito se ne stà giacente. Non dico ciò per lagnarmi (Dio me ne guardi!) e vi giuro che per me, sono rassegnato che i Vespri si facciano, o non si facciano. —
3° Infine che gusto venire a Parigi per avere dispiaceri, noje, e forse altro processo col Teatro Italiano! oppure vedersi i migliori spartiti ruinati, lacerati, massacrati come avverrà quest'anno del Macbet. Voleva scriverne al Ministro perché s'impegnasse a farvi rinunziare, ma persuaso che S. E avrebbe preso la cosa con molta indifferenza mi sono deciso al silenzio. II Teatro Italiano, così condotto, è un'onta per voi, e per noi.
Bilanciate tutte queste ragioni, e datemi torto se potete
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Non sarà certamente il successo della Penco che farà risorgere il Teatro Italiano. La Penco ha delle qualità, ed è bella; ma non e più la donna di cinque anni fà all'epoca del Trovatore. Allora vi era sentimento, fuoco abbandono; ora vorrebbe cantare come si cantava 30 anni indietro, ed io vorrei che Ella potesse cantare come si canterà da qui a 30 anni —
Parto stassera per Napoli. Scrivetemi colà. Salutate la vostra famiglia
vostro fratello e credetemi
ora e sempre
Vosr aff.
G.Verdi
Cher Léon
Permettez moi d'ajouter un mot à la lettre de Verdi, qui à écrit avec beau coup de penne ayant un doigt de la main droite très malade. J'éspére qui Marie sera en pleine convalescence: dites lui bien de choses de ma parte. Un bon baiser à Laure et a vos beaux enfants. – Comme vous voyer, d'après les opinions de Verdi sur l'Opéra, je crains de rester encore bien longtemps sans revoir Paris. – Ne vous oubliez pas cher Léon et écrivez nous souvent ces lettres affecteuses et spirituelles qui nous font passer une journée heureuse.
Adieu: aimez nous bien. –
Josephine Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
1 fotocopia (n. 36/23)
Media


Giuseppe Verdi a Léon Escudier, 20/10/1858
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