Vedo mia cara Clarina che non siete lieta, e capisco benissimo come le vicende degli ultimi tempi, e la disgrazia della povera Gina debbono profondamente alterarvi. Coraggio! È una parola stupida, ma non vi è altro a dire.
Io pure finisco l'anno tristemente, ed incomincerò male anche il nuovo, perché la Peppina non stà bene. Quei maledetti dolori allo stomaco la tormentano da parecchi giorni ostinatamente. Non vi è nulla di grave ma è nojoso, doloroso per Lei, e triste per noi.
Non vi domando, né vi parlo d'altre cose che sarebbero o poco importanti o poco liete. Finisco coll'augurarvi un buon giorno domani e tutti gli altri dopo per molto, molto e molto tempo.
Addio mia cara Clarina abbiatevi gli augurj di Peppina e vogliatemi bene come io ne voglio a voi
G. Verdi