Corrispondenza
Carlo Tenca a Clara Maffei, 28/08/1877
Data
- Data
- Milano, 28 agosto 1877
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Clusone]
Tipologia
- Lettera
Trascrizione
Milano, 28 Agosto 1877
Comincio con una triste notizia, e te ne scrivo, perchè dubito che ti sia giunta per altra via. È morta la povera Maddalena Papadopoli, morta, per quanto è dato rilevare dai giornali, quasi improvvisamente, per encefalite. Il giorno stesso, in cui morì, era andata ai bagni del lido; due dì prima aveva telegrafato alla Venturi chiedendole del dottor Sopolini, che si proponeva, pare, di consultare per sua nuora, malata di profonda sordità. E faceva presentire con ciò la prossima sua venuta a Milano. Era nel rigoglio dell'attività, e, quantunque già innanzi negli anni, non ismetteva punto delle sue abitudini di socievolezza gaja e vivace. Che abbia preso un colpo di sole al lido? O che sia stata colta invece da congestione cerebrale? Il fatto è che in poche ore è morta. Io entravo dalla Venturi insieme con Zona, allorché questi, il quale aveva poco prima ricevuto il triste annunzio, lo buttò là crudo crudo alla povera Carolina, la quale n'era ignara. puoi imaginarti il suo dolore e il suo stupore insieme! Era per lei un'ottima amica; e lo era del resto per quanto l'hanno conosciuta da vicino. Penso che anche a te dorrà molto della sua perdita, anche pel nome ch'essa portava e che ti rimembra affetti cari e lontani. Anche a te sarà stata mandata la lettera di partecipazione; ma suppongo che sarà rimasta qui in Milano.
Uscendo la sera di casa, mi sono più d'una volta incontrato colla Stoltz, la quale, si vede, all'istess'ora esce in cerca di fresco. Ha l'aspetto floridissimo, e si loda assai della cura fatta a Tabiano. Andrà ora per pochi giorni sul lago di Como; poi si recherà a compiere la cura a Sant'Agata. Parmi che passerà dai Verdi tutto il settembre Mi chiese, s'intende, di te, e ti manda i più affettuosi saluti.
Di Saulina non hoo pià nuove dopo la lettera che mi scrisse. Suppongo che stia bene e che si diverta. Non so se Guerrieri sia ora a San Terenzio; ho ricevuto jer l'altro la sua traduzione del primo libro delle Odi d'Orazio, da lui stampata ad Imola; ma il libro mi venne spedito da Imola e con soprascritta di mano sconosciuta. I ogni caso l'amico ingegnere può dormire tramquilloi suoi sonni; un traduttore d'Orazio non può essere un rivale pericoloso.
Il rilievo dell'attivo e del passivo della banca Bariola si va compiendo alacremente; ma richiederà ancora qualche tempo. Mi fu promesso però di darmene un primo indizio fra tre o quattro giorni. Intanto io mi consumo qui sotto la vampa d'un sole tropicale. Passo i giorni solitario, e devo per di più combattere quel po' di pensiero che mi martella il capo. Per fortuna l'energia della volontà è molta, e sempre pari al bisogno.
Addio dal cuore, e voglimi bene.