Corrispondenza
Carlo Tenca a Clara Maffei, 31/05/1874
Data topica
- Data topica
- Roma
Data
- Data
- Roma, 31 maggio 1874
Tipologia
- Lettera
Trascrizione
Roma, 31 Maggio 1874
Puoi credere, che, sebben lontano, ho seguito con ansietà questa solennità artistica, nel]a quale Milano ha trovato ancora una volta i suoi vecchi e sinceri entusiasmi. Ho letto non so quanti articoli sulla Messa di Verdi, e mi è quasi parso che l'ispirazione dell'arte abbia fatto il miracolo di far parlare ragionevolmente e con gusto quei soliti critici da dozzina che stanno accampati nelle appendici e nelle terze pagine dei giornali. Ho anche avuto l'impressione diretta suscitata da quella musica in un ascoltatore, non artista, ma dotato di larga intelligenza del bello. E mi pare che per questa volta le opinioni siano tutte concordi. Spero poi che un dì o l'altro potrò sentirla anch'io quella messa, e, se è ridotta per pianoforte, averne intanto una qualche idea dalle mani d'un suonatore qualunque.
qui siamo proprio agli sgoccioli della sessione. Non mi maraviglierei che la Camera finisse il suo lavoro fra due o tre dì; di certo non va oltre l'entrante settimana. Io starò qui in ogni modo tutta la settimana, perché mi presume di sbrigare tutto quel che riguarda la commissione d'inchiesta e preparare il bisognevole per gli esami di licenza liceale. Avrei disegnato perciò, se altro non accade, di partire domenica o lunedì, di trattenermi un giorno in Firenze e di venire a Milano martedì o mercoledì. Benché Saulina m'abbia gabbato il viaggio di Firenze, non voglio tenerle il broncio, e starò un giorno a farle compagnia. Sentirò quali sono i suoi progetti, o per meglio dire i progetti dell'Emilia per quest'autunno. Già per ora non ha da pensare al suo traslocamento a Roma; la convenzione conchiusa colle ferrovie romane resta sospesa, e non se ne parlerà prima della nuova legislatura, che vuol dire quest'altro anno. basta che l'Emilia non si metta in capo, visto questo indugio, di voler tramutare di casa in Firenze, ciò che potrebbe forse indurla ad abbreviare la sua assenza nell'autunno. In ogni modo, esse, lo so, ama assai di passare qualche settimana a Clusone, e credo che farà di tutto per andarvi.
E la separazione è dunque decisa per Saulina. È una crisi grave per lei, comunque ora non le appaja tale. Il tuo affetto però e la tua compagnia gliela allevieranno grandemente, e tu pure troverai un compenso alle tue cure nell'animo grato e nell'abbandono che la stringerà sempre più a te.
Io non posso ancor fissar nulla per quest'estate. Andrò di certo ad Andorno, ma il quando non lo dire. Nel luglio dovrò ancora venir qui pel Consiglio Superiore; ma non so se ciò avverrà in principio del mese o a mese inoltrato. Lo delibereremo ora nelle tornate di questi giorni. Mi pare in ogni modo che le cose seguiranno press'a poco il corso di questi anni. Qui è ora ricominciato il caldo e da jeri il sole brucia e fa sentir voglia dei campi, ben inteso non di questi di Roma, che sono nudi e squallidi, ma di quelli di Clusone e di Andorno.
Arrivederci adunque tra poco: comincia ora anche per me un po' di festa; preparati a rendermela lieta, come al solito.
Note
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Posseduto Insv
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Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo II, 1975, pp. 167-168