Corrispondenza

Carlo Tenca a Clara Maffei, 07/02/1871

Data

Data
Firenze, 7 febbraio 1871

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Trascrizione


                                                                                          Firenze, 7 Febb.° 71

     Perdonami se ho tardato tanto a scriverti. Né jeri, né jer l'altro m'è proprio riuscito di avere un quarto d'ora libero, ed oggi stesso sono obbligato a tirar giù quattro righe in fretta in fretta, perché sono assediato da mille occupazioni. Non sono neanche andato dall'Emilia in questi giorni, ed ella me ne ha fatto gentilmente rimprovero jeri sera, quando finalmente mi presentai a casa sua. M'è parsa di buon umore e abbastanza contenta d'esser tornata qui. C'era anche il marito, il quale uscì poco dopo; e m'è sembrato che anch'egli fosse lieto e in buonissimi termini colla moglie. Tutti poi stanno bene, e i bambini sono vispi ed allegri; cosicché la piccola famigliuola s'è rimessa in via, sufficientemente ajutata dalle nuove persone di servizio. Tutti ti salutano affettuosamente.
     Ti ringrazio per le nuove che m'hai dato della mia Peppa. M'auguro che la sua guarigione si compia sena intoppi e ch'io possa trovarla pienamente risanata al mio ritorno. Ormai non penso di poter venire a Milano prima delle ferie carnovalesche; che vuiol dire prima della domenica grassa. Avremo allora pochi giorni di vacanza, pochissimi io temo, perché la discussione sulla legge per le guarentigie del papa va lenta assai e al momento delle ferie non saremo forse giunti a mezzo. È una materia intricatissima e sulla quale le idee dei deputati sono così confuse che sarà difficilissimo il cavarne qualche cosa di tollerabile. Dio sa che sorta di legge arriverà a fare la Camera!
     È stato qui nei giorni scorsi Cabianca, di ritorno da Torino, dov'era andato, a quanto mi fu detto, ad assistere alla rappresentazione d'una sua produzione drammatica. Egli non me ne ha fatto motto, né io pure, avendo sentito che la rappresentazione non era ben riuscita. passò da Milano, ma vi si trattenne solo qualche ora, e mi disse di non aver potuto in quel breve tempo venire da te, com'era suo fermo desiderio. Mi pregò anzi di farti mille scuse a nome suo e di dirti un mondo di cose affettuose. 
     Non ho ancora potuto far visita a Probyn, ma andrò da lui al più presto che potrò. So però che la moglie di lui sta bene, non ostante il suo stato di gravidanza avanzatissimo, Credo che s'aspetti da un giorno all'altro di divenir padre.
     Giannina è partita, mi dicono, per l'ispezione commessale da Correnti nelle provincie napoletane. Non so se la Fusinato l'accompagni, ma so che anche questa è partita per lo stesso scopo. Correnti ne dev'essere contento, egli che ama mettere in moto tutto il mondo, pur di far qualche cosa. Figurati che adesso strepita e soffia perché non gli riesce di smuovere Verdi da casa sua e tirarlo almeno almeno in una Commissione. E non gli è saltato il grillo una di queste mattine di voler fare di me un professore di letteratura italiana e di mandarmi alla cattedra vacante presso l'Accademia Scientifico-letteraria di Milano! Puoi credere che l'ho ringraziato e di cuore.
     Ma ciò resti tra noi. E tu non punirmi del mio ritardo, e dammi presto tue nuove e dimmi che mi vuoi sempre bene. Saluta Saulina e Gussalli.

Note



Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo I, 1973, pp. 263-265