Corrispondenza

Carlo Tenca a Clara Maffei, 08/04/1870

Data

Data
Firenze, 8 aprile 1870

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Trascrizione


                                                                                         Firenze, 8 Aprile 1870

     Finalmente Saulina potrà appagare il suo desiderio! Non ho più visto l'Emilia dopo la prima visita che le feci la sera di venerdì, appena giunto a Firenze, ma dal sentire riprese in quella sera stessa le trattative pel quartiere, al quale aveva dovuto rinunziare, arguii che la venuta di Saulina tornava a diventar vicina. M'imagino che non vorrà tardare oltre la ventura settimana. E così possa la sua dimora qui ridonare un po' di calma all'ambiente domestico nel quale vive. Io spero poco, a dir vero, nel beneficio del tempo, tanto pià trattandosi d'una lontananza troppo breve; e dubito assai che l'Emilia stessa possa influire gran fatto sull'andamento delle cose; nondimeno anche per questo lato son lieto della venuta di Saulina, Quanto all'Emilia, essa sta bene a quel che m'è parso, ed è scevra di preoccupazioni, ma non saprei dire fino a qual punto. Io la vedo troppo raramente, per poter avvertire se qualche dissapore s'è messo anche in quell'altra famigliuola. Ferretti non rimane in casa la sera, e durante la mia visita di venerdì ci venne il Della Rocca. Non so s'ella abbia parecchi visitatori; ma so che il Guerrieri di rado va da lei, e credo che né anche il Taverna la visiti di frequente. Io poi sono troppo occupato anche la sera per andarvi spesso.
     A proposito d'occupazioni m'è cascata adosso una grossa pietra... come ricusare l'opera propria in questi frangenti? Eccomi quindi nominato in una delle Commissioni incaricate dell'esame dei provvedimenti finanziarj e condannato a un lavoro improbo, immediato, e che deve esser compito colla maggior sollecitudine È una specie di domicilio coatto che mi viene imposto, tanto che dubito assai di poter venire a Milano a passare la festa di Pasqua. Il peggio è che son venuto qui sprovvisto nella certezza di restare soltanto una diecina di giorni. E pensare che anche questa sarà fatica gettata e che il nostro lavoro non approderà a niente! bel gusto davvero a consumarsi per sì bei risultati!
     Io sto in gran pensiero per Rossari, e le notizie che tu me ne dai non sono tali da togliermi di pena. Sarebbe una grave perdita per tutti, e grandissima poi per chi gli vuol bene, come noi, Mi duole anche del motivo che richiamò Pharisien a Milano. Speriamo ch'egli possa presto tornare alla riviera.
     Anche a me ha scritto da Clusone il Grassi per le solite raccomandazioni riguardo alla sottoprefettura. Gli risponderò un di questi giorni; ma in verità il carteggio diventa ormai per me una cosa intollerabile. Da ogni pare mi piovono le lettere, ed io non ho segretarj a mia disposizione. È questo un aggravio di fatica, che non mi lascia respirare. E dire che avrei tanto bisogno di riposo! Verrà per fortuna l'estate, e questa volta non la lascerò inoltrare senza pigliare il largo.
     Sono lieto che Laura sia rinfrancata. Salutala per me, e così pure Saulina, Gussalli e gli altri amici. L'altra sera andai finalmente dalla Peruzzi, la quale ti manda molti saluti. Io ti stringo con affetto la mano.

Note



Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo I, 1973, pp. 218-219