Corrispondenza
Carlo Tenca a Clara Maffei, 05/06/1869
Data
- Data
- Firenze, 5 giugno 1869
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Milano]
Tipologia
- Lettera
Trascrizione
Firenze, 5 Giugno 1869
A quest'ora, m'imagino, sarai giunta in Milano e ti troverai nel simpatico ambiente della tua casa. Guerrieri mi disse d'aver ricevuto stamane una tua lettera colla data ancora da Sant'Agata, il che vorrebbe dire che non sei partita di là mercoledì come avevi annunziato. Capisco la premura colla quale Verdi avrà cercato di trattenerti; ma non dubito che oggi almeno avrai lasciato la sua villa, sicché questa mia lettera ti troverà tornata fra le domestiche pareti. Hai fatto davvero una lunga assenza, e gli amici ti attendevano con impazienza. Saulina poi desiderava rimettere nelle tue mani lo scettro ch'essa tenne durante questo tempo e tornare al suo posto di suddita, non so quanto fedele riguardo all'assiduità delle visite, ma certamente devota. Anche gli altri sudditi non si saranno sviati nell'interregno, e il tuo salon s'affollerà di nuovo fin dove lo permette la stagione estiva.
Qui gli amici mi chiesero tue nuove con sollecitudine, e Aleardi narrò a me e a Carcano quel che si passò fra te e i medici. Confesso che di Barellai non l'avrei creduto; non par vero ch'egli, già tuo conoscente, siasi lasciato andare a parole così sconvenienti dimenticando non solo ogni riguardo di delicatezza, ma anche gli obblighi della più comune educazione. So che qui il fatto suo e del Burci ha scandolezzato tutti, e tutti giudicano giustissimo il tuo risentimento. Andrea, credo, non ne sa nulla ancora. Egli è a Bellosguardo, e sento che va rimettendosi meno lentamente di quel che temevasi. Carcano è stato a visitarlo, so, insieme con Aleardi; egli t'avrà già dato a quest'ora la notizia della sua visita.
6 giugno
Ho dovuto interrompere jeri questa lettera, incominciata al mio seggio nella camera, essendo sorta di nuovo una tempesta parlamentare che durò per tutta la seduta. Ne uscii tanto abbattuto che mi sarebbe stato impossibile di ripigliare la penna anche per pochi momenti. Non puoi farti un'idea di quel che è la Camera in questi giorni. È un tal turbinio di bassezze, di ingiurie, di animosità che l'animo vi si smarrisce e ne resta soprafatto. Per chi sente appena un po' dilicatamente non c'è caso di reggere a uno spettacolo di questa fatta. Io non so dove ci trascinerà questo torrente di furiose e brutte passioni che minaccia d'inghiottirci tutti. E domani saremo da capoo nel comitato privato, poi di nuovo nella Camera, e dio sa fin quando ne avremo! io credo che si dovrà venire alla proproga po alla chisura della sessione, percé ecogli animi così accesi e inveleniti non è possibile discutere convenientemente le leggi e i provvedimenti che il paese riclama. Intanto mi tocca di star qui, anche perché al 15 v'è di nuovo seduta del Consiglio Superiore, e per di più sono minacciato di incarichi, da cui voglio sottrarmi, ma che purtroppo non potrà ricusare in tutto per tutto. Non sarà adunque se non intorno al 20 che potrò decidere della mia venuta a Milano. Puoi imaginare se mi spiace questo ritardo.
Non potuto andare da Giannina; speravo oggi di poterlo, ma alle due ho una seduta, né so potrò essere libero prima di pranzo. Saluta affettuosamente Saulina: a che punto è colle sue pratiche per l'appartamento di casa Taverna? S'è dissipato il sogno? Sai che l'Emilia verrà qui; suo marito sarà traslocato. Saulina ne fu da prima contenta, poi crollò il capo e pensò a certi pericoli... Addio, addio, saluta gli amici e pensa a me.
P. S. Ti prego di far ricapitare il biglietto qui acchiuso al Camerini presso l'Istituto Tecnico Superiore, in Piazza Cavour, nel palazzo vicino all'Albergo Cavour.
Note
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Posseduto Insv
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Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo I, 1973, pp. 187-188