Corrispondenza
Carlo Tenca a Clara Maffei, 23/05/1868
Data
- Data
- Firenze, 23 maggio 1868
Luogo di destinazione
- Luogo di destinazione
- [Milano]
Tipologia
- Lettera
Trascrizione
Firenze, 23 Maggio
Stasera parto per Milano. Ho tardato finora a partire, un po' perché me lo impedirono le occupazioni parlamentari, un po' perché la tua assenza mi toglieva il più del piacere che provo nel tornare alla mia Paneropoli, come la chiamò quel bell'umore di Foscolo. Non mi vi potrò trattener molto, ma almeno fino a venerdì, o fors'anche sabato della prossima settimana vi starò; più in là non mi è concesso, perché al 31 del mese corrente c'è seduta del Consiglio superiore di pubblica istruzione e sono in obbligo di assistervi. Spero che nel corso della settimana tornerai pure tue che potrò stringerti la mano prima di ripartire. Ora i lavori della Camera sono discretamente avviati. Colle leggi di finanza votate jer l'altro s'è fatto un gran passo, e il pericolo d'un disastro è scongiurati. Per poco che si faccia ancora durante la sessione attuale, si sarà ottenuto almeno di togliere di mezzo i timori e di assicurare anche i diffidenti che si può giungere a riva. io conto di restar qui fino ai primi di luglio, giacché tanto ci vorrà a condurre a termine i lavori affidati alla Commissioni di cui fo parte. Allora però, se la Camera non sarà prorogata, chiederò un congedo per andarmene per tempo ad Andorno. Non isto male, ma mi sento affaticato. La scorsa estate feci una cura troppo breve, e quest'anno il lavoro fu più grave del solito e non mi diede respiro.
Non dubitavo che Verdi t'avrebbe fatto molta festa e che t'avrebbe reso oltremodo gradita la dimora presso di lui. È così caro il poter contare sulle vecchie amicizie e il ritrovarle, dopo molti anni, vive e fresche come in passato! Quello di cui dubito un pochino, è ch'egli ti lasci partire entro la settimana, e che tu non ceda alle sue sollecitazioni di restare più a lungo. Spero in ogni modo ch'egli provvederà al ritorno in guisa che non si rinnovino le avventure dell'andata. Manco male finché si tratta di far conoscenza con qualche gentil cavaliere; ma farti cascare in un fosso non è proprio desiderabile, ed io t'auguro per questo lato la più monotona delle scarrozzate.
Dunque il povero Greppi è morto. Ho letto nei giornali che v'ebbe gran concorso al suo funerale e vidi stampate parole di compianto e lode sentite per lui. Abituati come siamo a veder dimenticato da noi e quasi dispregiato il merito, ho avuto caro che la nostra città abbia mostrato che non rifugge dall'onorare i morti, anche se il loro merito fu scarso. Tra gli estremi preferisco che si abbondi anziché si stia indifferenti. Almeno la vedova amica tua ne avrà avuto non piccolo conforto, se pure il suo dolore può averne.
Ricordami a Verdi e ai Ricordi e voglimi bene
Note
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Posseduto Insv
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Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo I, 1973, pp. 140-142