Corrispondenza

Carlo Tenca a Clara Maffei, 30/03/1867

Data

Data
Firenze, 30 marzo 1867

Tipologia

Lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Mmr
Collocazione
Archivio Tenca, cartella 4

Trascrizione


                                                                                      Firenze, 30 marzo 1867

     Ho finalmente un minuto di riposo che mi permette di rispondere all'affettuosa tua letterina. In questi giorni sono stato assai occupato. Oltre le faccende ordinarie c'è sempre in riserbo per me qualche cosuccia particolare, tanto che il tempo mi vola via senza darmi respiro. Ora la Camera è costituita ed io ho ripreso il mio modesto posticino di segretario, le cui noje mi sono almanco compensate dalla comodità di avere uno scrittojo separato nel magnifico quartiere detto di Leone X immediatamente contiguo all'aula della Camera, sicché vi sto come in una seconda casa. Qui almeno posso godere di qualche momento di solitudine che mi ricrei alquanto lo spirito stanco ed oppresso dall'interminabile cicaleccio della politica. Rispetto all'andamento della Camera, non si possono per anco far presagi sicuri. Le difficoltà sono sempre gravi, ma non insuperabili. Si palesa anche qualche buon indizio che dà lusinga di un miglioramento; se si sa fare, si può tirare innanzi senza scosse fino al termine della presente sessione medicando intanto le piaghe della finanza, per le quali gli empiastri sono pronti. In questo frattempo i mutui attriti e i contatti e le influenze personali potranno ingrossare un po' più e stringere insieme la maggioranza. Infine io non dispero che si riesca a uscir dal pericolo.
     Mi duole della della morte della De Albertis: era una buona e colta maestra, e un'ottima fanciullla. Non credevo la sua malattia così avanzata da condurla così presto al fine. ieri vidi Carcano ancora un poco turbato per lo stato di salute di sua moglie. Mi disse che è entrata in convalescenze e che si alza da due giorni; ma non è senza timore vedendola così proclive alle malattie di petto. Vidi anche Rodriguez due giorni fa, e lo rivedrò, spero, prima che para per Milano. Probabilmente darò a lui il plico che Gussalli m'ja commesso di ritirare da un signor Chiarini, segretario al Ministero dell'istruzione pubblica. Non l'ho ancora fatto chiedere, aspettando di farlo al momento in cui sarei venuto io stesso a Milano. se prima di me, come credo, verrà Rodriguez, farò cercare il plico per darlo a lui.,     
     Ieri stetti a lungo col Correnti al Ministero. È pieno di buone intenzioni, ma incerto e confuso al suo solito. Ha una matassa assai ingarbugliata a dipanare, e gli impiegati suoi dipendenti gliela imbrogliano anche più. Io non so come ne caverà le mani. Per riconfortarci rammentammo la nostra infanzia passata insieme nella più stretta intimità. Chi ci avesse detto allora che a cinquant'anni ci saremmo trovati a ciarlare di cose di stato in un gabinetto ministeriale! Del resto, non so se siano i maggiori pensieri o l'aria più frizzante, io perdo qui il sonno, e dacché mi trovo a Firenze non m'accade di dormire più di due o tre ore per notte. Il che non mi toglie d'essere affatto sveglio durante il giorno e di stare benissimo.
     Addio, mia buona amica; affretto col desiderio il momento di stringerti la mano.

Note



Posseduto Insv


Bibliografia
Carteggio Tenca-Maffei, a cura di Lina Jannuzzi, Milano, Casa Editrice Ceschina, tomo I, 1973, pp. 96-99