Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Clara Maffei, 04/03/1877

Data

Data: Genova, 4 marzo 1877

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione: [Milano]

Tipologia: Lettera

Descrizione fisica: Un bifolio, tre facciate e cinque righe scritte. Sulla prima facciata, in alto a sinistra: 49».

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione: I-BRu

Trascrizione: Genova 4 Marzo 1877
Cara Clarina

È inutile che dica che le vostre lettere mi fanno sempre il più gran piacere, cosa di cui voi stessa ne siete persuasa. A me pure spiacque di non essermi incontrato coi miei Illustri Colleghi, a cui invidio tutto fuori che di trovarmi con loro alla Camera ad assistere alle brutte scene che si succedono quasi giornalmente. Che baraonda!
Di noi non vi so dire altro che viviamo all'oscuro come le talpe. Ma forse non è troppo male non veder nulla!
Voi parlate della "Scala" ed io vi rispondo che mi pare tutti abbiano perduta la testa. Essi stessi Impresarj, Direttori, Maestri, etc. etc. dicono salvo uno, non hanno cantanti, e vanno a scegliere proprio un'opera che ha sei Prime Parti!! Lo stesso Gayarre non è ben a posto. La Forza del Destino ora alla Scala è una vera... non saprei dir cosa... diciamo, storditaggine! E vero che in Teatro tutto è possibile; e se si pensa che qualche anno fà è stato rappresentato con successo in cinque o sei dei primari Teatri d'Italia il più mostruoso aborto musicale che sia mai stato composto, i Goti, è possibile anche un successo a questa ripresa della Forza. Ma ragionevolmente non si può prevedere che un fiasco da compromettere tutti. In ogni modo è un'imprudenza.
So che la Stolz è tornata a Milano un po' ammalata. Non tutti i mali vengono per nuocere, e questo po' di malattia l'ha tolta da un brutto impiccio. Quando la vedrete salutatela.
Peppina e Maria sono... non so se a Messa, a spasso od altrove... Vi saluto a nome di Peppina ed io vi stringo le mani dicendovi che vi voglio sempre bene. - - -
G. Verdi