Corrispondenza
Giuseppe Verdi a Antonio Ghislanzoni, 04/11/[1870]
Data
- Data
- [Sant'Agata,] 4 novembre 1870
Tipologia
- Lettera
Descrizione fisica
- Un bifolio, quattro facciate scritto.
Ubicazione presso il soggetto conservatore
- Ubicazione
- US-valente?
Trascrizione
4 Nov. 1870
C. Ghislanzoni
Non ho ancora ricevuto le aggiustature del primo duetto (Atto IV), ma per non perder tempo le scrivo intorno la scena che segue, del Giudizio. Forse io mi illudo, ma questa scena mi pare una delle migliori del dramma e non inferiore a quella del Trovatore. Forse ella (e forse a ragione) non è del mio parere; ma s'io mi sbaglio, è utile lasciarmi nell'errore; e però, nella mia illusione, non trovo questo squarcio all'altezza che io m'era immaginato. – Veniamo a noi.
Nel Recitativo primo avrei bisogno oltre il “Morir mi sento” di qualche altra frase spezzata, da ripetersi nel corso del pezzo. Per la marcia poi (che non vorrei Funebre) bisogna che le parole “Ecco i fatali / gl’inesorati et... arrivino in fine del Recitativo... Vedremo più tardi.
Il Coro interno è bello, ma quel verso di sei mi pare piccolo per la situazione.Io quì avrei amato il gran verso, il verso di Dante, ed anche la terzina. Il taci? – taci? così asciutto non è possibile renderlo interrogativo in musica. — Parmi che la forma Terzina andava bene perché si poteva ripetere, volendo, due volte Radamès e perché si poteva fare un verso tagliato, per esempio, così...
Diffenditi!
Tu taci? – Traditor!
So bene che è cattivo il ...ti, tu, Ta... ci (Ella aggiusterà) ma quel pessimo verso a dice però quello che la situazione domanda. Crede Ella di dire Nel dì della battaglia?... Battaglia non vi fù.
Alla patria al Re spergiuro adoprerei il Decasillabo. Le raccomandai altra volta di evitare quel metro, perché negli allegriqualdiventava troppo saltellante. Ma in questa situazione quell’accento a tre a tre percuoterebbe come un martello, e diventerebbe terribile. —
La scena a solo di Amneris è fredda, e questa specie di aria in questo momento è impossibile. Io avrei un'idea che ella troverà forse troppo ardita e violenta... Farei ritornare in scena i sacerdoti, ed al vederli, Amneris come una tigre scaglierebbe contro Ramfis parole acerbissime. I sacerdoti si fermerebbero un istante per rispondere: "È traditor! morrà!"; poi continuerebbero il loro cammino. Amneris, rimasta sola, griderebbe in due soli versi o decasillabi o endecasillabi: "Sacerdoti crudeli, inesorabili, siati maledetti in eterno!". Qui finirebbe la scena. Ella dice benissimo: il re e le ancelle sono inutili
Per spiegar meglio tutta questa faccenda che non è più tanto imbrogliata, traccierò la scena, ed Ella riterrà ciò è buono, ed aggiusterà ciò che non lo è –
Scena III
Amneris sola
Ohimé... morir mi sento!_
Che feci?... Chi lo salva!. Or maledico + Aggiusti il verso come crede
L’atroce gelosia che la sua morte bene. Tenga però una frase da ri-
E il lutto eterno nel mio cor segnava.! petersi più tardi.
Che veggo!... Ecco i fatali... Nel aggiustare il verso, conservi
Gl’inesorati ministri di morte! – Ecco i fatali
Oh ch’io non vegga quelle bianche larve
Coro interno
..............................
.............................. Endecasillabi: Terzina Dantesca
..............................
Amneris
..............................
.............................. Idem. Terzina ben patetica, straziante
..............................
Scena IV
Radamès fra le guardie
traversa la scena ed entra * Egli è per questo che ho
nel sotterraneo. – Amneris domandato nel primo Recitativo
al vederlo getta un grido.* qualche frase da ripetersi qui…
Ah chi lo salva! – o qualche cosa
di simile
Voce di Ramfis
nel sotterraneo
Radamès! Radamès!..............
.................................................
Coro. Difenditi! –
Altra Terzina come prima
Ram Tu taci?...
Tutti Traditor
Voce di Ramfis
Radamès! Radamès!..............
.................................................
Difenditi! – Altra Terzina idem
Non è però necessario di ripetere
Tu taci? – due volte Radamès – A piacer suo
Traditor!!
Tutti............................................
............................................. Quattro o sei versi
............................................. Decasillabi
.............................................
Amn............................................ Due soli idem
.............................................
Ritornano dal sotterraneo i
Sacerdoti – Amneris –
furente a Ramfis
Sacerdote spietato, tu il dannasti Strofa di quattro versi
a morte, e, tu ben lo sai, non sempre Decasillabi e ivi
è traditore! Tu sai che l’amo starebbe bene cominciare
e tu lo condanni? colla parola Sacerdote, o
Egli non deve morire Sacerdoti
Tutti È traditor – morrà! Se è possibile questo settenario
come refrain
Amn. Sacerdote!… E non sai
che io regnerò un giorno?
E non temi la mia vendetta? altra strofa come
No no... e lo salva!e egli non deve morir prima sempre col
Tutti È traditor! – morrà Sacerdote
Lentamente i Sacerdoti abbandonano
la scena...Amneri
Amneris sola
Sacerdote crudel! Maledetta Due soli versi anche
in eterno sia la tua razza Endecasillabi se a Lei piace
infame! – parte
Le parole di queste due quartine son ben deboli, ma Egli troverà parole energiche come vuole la situazione – La forma del pezzo però è buona, non commune, e credo possa farsi un buon squarcio poetico-musicale. Non dubito punto ch’Ella non mi faccia quì un bel verso, sosten, nobile, sublime. Io farò il possibile di trovare qualche di passabile, e lo spero perché, le ripeto, la scena mi buonissima. Sempre il suo
G. Verdi
Note
- –
Posseduto Insv
Fotocopia (n. 137/54)
Media




Giuseppe Verdi a Antonio Ghislanzoni, 04/11/[1870]
1 / 4