Corrispondenza

Giuseppe Piroli a Giuseppe Verdi, 26/09/1864

Data

Data
Parma 26 7.e [? 1864]

Tipologia

lettera

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-BSAv

Trascrizione

Il dono del vostro ritratto mi ha posto nel più grave imbarazzo. Quando me lo avete dato, chiuso in una busta e a condizione di aprirlo (come si fa cogli ammiragli) in alto mare presentii di che si trattava, ma lì per lì ed in presenza di estranei (ne eccettuo la S.ra Peppina, s'intende) non avrei potuto far nulla, né seguire il partito che sarebbe stato il più doveroso per me, che non ho fatto nulla per voi, di pregarvi a dispensarmi dall'accettare. Venni a Parma e qui ha cominciato ad occuparmi il dubbio di far cosa, della quale poteste avervene a male e intanto il tempo non mi ha lasciato altra via che di ringraziarvi. Ma Dio buono, mio caro Verdi, come potete credere che un consiglio, una parola in cosa che vi riguardi personalmente, possa essermi grave, ed impegnarvi verso di me non come un amico che si onora della vostra fiducia, ma come un consulente? Potessi pure ed efficacemente concorrere coll'opera e valendomi della pur troppo vecchia esperienza nelle cure legali a vantaggio vostro, ma credetemi il maggiore compenso che io potessi ripromettermi ed il solo sarebbe la soddisfazione di avervi reso un servizio. Ma di ciò non più...

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Giuseppe Piroli a Giuseppe Verdi, 26/09/1864

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