Corrispondenza

Giuseppe Verdi a Giulio Ricordi, 06/11/1885

Data

Data
Sant'Agata, 6 novembre 1885

Luogo di destinazione

Luogo di destinazione
[Milano]

Tipologia

Lettera

Descrizione fisica

Un bifolio, quattro facciate scritte, con busta affrancata (20 cent.).
Sulla quarta facciata e sul verso della busta, in basso, a matita, di altra mano: «Verdi VIII-898».

Ubicazione presso il soggetto conservatore

Ubicazione
I-Mr
Collocazione
LLET001710

Indirizzo (busta)

Cav: Giulio Ricordi / Stabilimento Musicale / Milano

Timbri postali

BUSSETO / 7 / NOV / 85
BORGO S. DONNINO / 7 / NOV / 85
MILANO FERR0VIA / 7 / 11-85 / 8[S]
MILANO / 7 / 11-85 / 9S

Trascrizione


                                                                                                     St Agata 6 Nov:
                                                                                                                     1885
Car Giulio

     Fate quel stiche stimate meglio tanto per la Traviata, come per la Miller. Faccio osservare per altro, che la Miller è quasi opera nuova per gli attuali frequentatori del teatro, ed una specie di debut per la musica!       
     Aggiungo, che la Bellincioni non avrà mai nella Miller il successo della Traviata, e quindi effetto minore per Lei, e discredito, o almeno dubbi sulla musica della Miller, che troveranno o bella o brutta, o giovine o vecchia... Vecchia?!! Come se 30 o 40 anni fà, non si potesse fare buona musica senza le esuberanti bellezze orchestrali ed armoniche del giorno d'oggi. Non intendo disapprovare le qualità della musica attuale, ma disapprovo il sistema.., cioè d'averne voluto fare un sistema pesante, nojoso, convenzionale più di prima, e povero malgrado i lussi accennati sopra.
     Benissimo d'andare in cerca di giovani cantanti (basta trovarli!) benissimo di dare opere nuove (l'ho sempre detto) di Maestri nuovi. Solo che invece di una, dovevate darne due o tre. – Perché, quei giovani che furono premiati due anni fà, non hanno in pronto un'opera nuova?... In due anni!! – Diranno forse che Mayerbeer era lento; ma io rispondo che Bach, Handel, Mozart, Rossini scriet. et. scrivevano Israel in Egitto in 15 giorni, il D: Giovani in un mese; il Barbiere in 17 o 18 giorni!
     Ma sì è; che quegli uomini, oltre la fantasia, non avevano il sangue guasto, erano nature ben equilibrate, avevano testa quadrata, e sapevano quel che volevano. Non avevano bisogno d'ispirarsi ad altri, né di fare come i nostrimoderni, alla Chopin, alla Mendelson alla Gounod et. Scrivevano d'impeto, come sentivano; e facevano Capi d'opera che avevano, è vero, ineguaglianze, difetti, perfino scorrezioni, che il più delle volte erano tratti di genio... Amen –
     Chiudo, ripetendo, fate quello che stimate meglio...
     Che tiritera lunga: Scusate: è colpa del tempo! Bisogna restare in casa, e si è costretti d'annojare gli amici. AdAd
                                                                                                            G. Verdi

Note



Posseduto Insv
Fotocopia (n 131/33)

Bibliografia
Carteggio Verdi-Ricordi 1886-1888, a cura di G. Carrara Verdi, F. Cella, M. Conati, G. De Van, P. Petrobelli, Parma, Istituto nazionale di studi verdiani, 2010, pp. 245-246, n. 339

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